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    Reddito di cittadinanza, cosa prevede la manovra varata dal Governo

    Il vicepremier Luigi Di Maio. Credit: Andreas Solaro AFP/Getty Images
    Di Massimo Ferraro
    Pubblicato il 29 Set. 2018 alle 10:52 Aggiornato il 21 Apr. 2019 alle 16:19

    Giovedì 27 settembre, al termine del vertice a palazzo Chigi per la presentazione della Nota di aggiornamento al Def, il vicepremier Luigi Di Maio ha annunciato che sono state trovate le risorse iniziali per l’introduzione del reddito di cittadinanza.

    Nella Nota sono stati inseriti anche gli altri due punti centrali del programma dei 5 Stelle: la flat tax e le pensioni minime.

    Qui il testo completo del Def, punto per punto

    Inizialmente saranno stanziati 10 miliardi, che riguarderanno circa 6,5 milioni di persone che attualmente si trovano sotto la soglia di povertà. Altri 2 miliardi serviranno alla riforma dei centri per l’impiego, che dovranno gestire le pratiche amministrative.

    Cos’è

    Il reddito o pensione di cittadinanza è la misura voluta dal Movimento 5 stelle per integrare il reddito di persone e famiglie che non arrivano alla soglia della povertà, stabilita dall’Istat a 780 euro al mese.

    Può quindi essere elargito interamente (disoccupati o inoccupati) o solo parzialmente (lavoratori o pensionati), come forma di integrazione a uno stipendio o a una pensione già esistente.

    A chi è rivolto

    I requisiti per beneficiare del reddito di cittadinanza:

    Le condizioni per riceverlo

    Il reddito di cittadinanza non è rivolto a ogni singola persona ma al nucleo familiare nel suo complesso, il che vuol dire che una sola famiglia può ottenere il reddito di cittadinanza anche se in quel nucleo familiare vi siano più persone con un salario inferiore ai 780 euro. Dunque un “solo” reddito di cittadinanza a famiglia.

    Se si è in possesso dei requisiti, si può fare domanda ai centri per l’impiego. Questi uffici gestiranno le richieste e monitoreranno la persistenza delle condizioni necessarie.

    Per evitare che il reddito di cittadinanza si trasformi in un incentivo alla inoccupazione o al lavoro nero, i disoccupati dovranno iscriversi ai centri per l’impiego, frequentare corsi di qualificazione professionale e non potranno rifiutare tre offerte di lavoro consecutive.

    Cos’altro prevedeva il programma dei 5 Stelle sul reddito di cittadinanza

    In passato Di Maio ha assicurato che la riforma sarà avviata da metà marzo 2019.

    Nel programma del Movimento 5 Stelle erano previsti incentivi alle imprese che decidono di assumere persone che ricevono il reddito di cittadinanza.

    Era inoltre previsto che nei centri per l’impiego si svolgessero corsi di formazione per nuove imprese, e che i beni e i terreni del demanio venissero utilizzati come sedi di start-up innovative e imprese agricole.

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