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    Ex Ilva, ArcelorMittal mette 1400 operai tarantini in cassa integrazione per oltre 4 mesi

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 6 Giu. 2019 alle 08:39

    Ilva cassa integrazione | AcelorMittal | Accordo sindacati

    Ilva cassa integrazione – Dopo un anno scarso dalla firma dell’intesa sindacale con il benestare del ministro dello Sviluppo e vice premier Luigi Di Maio, i nuovi padroni dell’ex Ilva tornano indietro sulla decisione e tagliano del 17 per cento la forza lavoro che si erano impegnati a reintegrare nell’impianto pugliese, dove avevano riassorbito 8.200 dipendenti.

    Cala la richiesta del mercato, cala il numero di operai. ArcelorMittal ha deciso di spedire 1.400 dipendenti dello stabilimento di Taranto in cassa integrazione per 13 settimane.

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    Ilva cassa integrazione | La causa

    L’azienda parla di “critiche condizioni”del mercato che hanno spinto a rallentare la produzione nell’acciaieria jonica da 6 a 5 milioni di tonnellate.

    Come spiega l’amministratore delegato di ArcelorMittal Italia, Matthieu Jehl, “è una decisione difficile, ma le condizioni del mercato sono davvero critiche in tutta Europa. Ci tengo a ribadire che sono misure temporanee, l’acciaio è un mercato ciclico”.

    Il 6 giugno l’azienda incontrerà le rappresentanze sindacali dello stabilimento di Taranto. Prima dell’incontro del 6 giugno è previsto un sit-in di lavoratori e in ambienti sindacali non si esclude un ricorso allo sciopero se l’azienda non dovesse fornire rassicurazioni.

    Il 6 maggio scorso ArcelorMittal aveva annunciato di voler tagliare temporaneamente la produzione di acciaio in Europa con una riduzione di 3 milioni di tonnellate annue.

    Ilva cassa integrazione | L’accordo

    Con l’accordo dello scorso settembre, l’azienda si è impegnata a riassorbire subito 10.700 lavoratori, di cui 8.200 solo a Taranto,  e a garantire la contrattualizzazione entro il settembre 2025 degli esuberi rimasti nel 2023.

    La cassa integrazione, dice invece la segretaria della Fiom-Cgil Francesca Re David, “rappresenta un elemento di ulteriore preoccupazione in una fase di assestamento critico degli obiettivi del piano industriale”.

    Per il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, il governo deve varare “un decreto legge per far pagare i danni a chi ha usufruito di agevolazioni e poi fa quello che gli pare”.

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    Ilva cassa integrazione | Le bugie

    “Come al solito, ci avevano detto una bugia”: commentano i lavoratori del Coordinamento. “Ci troviamo di fronte a niente salute e niente lavoro. Questa è la morale della favole che assume sempre più i contorni di una tragedia. Ora attendiamo impazientemente le dichiarazioni del Ministro “miglior accordo possibile” e dei suoi fidi parlamentari dei due Mari”, continuano.

    Una questione politica e morale: Arcelor sta venendo meno a degli accordi scaricando sullo Stato il peso di una crisi che, per lo meno, era preventivabile.

    Il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha annunciato guerra: “Inaccettabile”, ha detto dopo aver avuto la notizia. “Il ministero convochi immediatamente un tavolo di verifica, ci sono già 2.600 lavoratori in cassa, non è possibile aggiungerne altri 1.400”.

    Ilva cassa integrazione | Il futuro

    La cassa integrazione sarà effettiva dal 1 luglio. Nel frattempo, questa è una nuova ferita per tante famiglie di lavoratori già scosse dai tanti, tristi, precedenti dell’Ilva di Taranto.

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