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    L’assalto dei fondi speculativi ai titoli di Stato italiani: 39 miliardi di bond venduti allo scoperto

    Di Piera Rocco
    Pubblicato il 29 Ago. 2022 alle 18:47

    I titoli di Stato italiani sono finiti nel mirino degli speculatori: 39 miliardi di titoli di Stato sono stati “shortati” nel gergo di Wall Street, in italiano: venduti allo scoperto. I fondi d’investimento, vedendo la dipendenza dell’Italia dal gas schizzato alle stelle e l’appuntamento elettorale alle porte hanno scommesso: il paese entrerà in default. Per guadagnarci hanno iniziato a vendere in massa titoli di Stato italiani ai prezzi attuali, pur senza possederli. Se i valori dei titoli di stato dovessero veramente crollare, comprerebbero ai prezzi a ribasso i titoli che hanno già venduto, guadagnandoci la differenza. Un meccanismo perverso che, contrariamente a quanto previsto dalla dottrina liberale classica, premia colui che investe in progetti fallimentari. In questo caso a fallire sarebbe lo stato italiano e le sue casse che finanziano sanità, istruzione, aiuti e infrastrutture.

    A rendere fiduciosi gli speculatori, come il fondo BlueBay Asset Management, è in primo luogo l’aumento dei tassi d’interesse, che aumenta i tassi dei titoli di Stato e quindi del debito italiano, e in secondo luogo il fatto che l’Europa non si lancerà come nel 2008 nell’acquisto dei titoli di Stato per mantenere i prezzi alti. Il “whatever it takes” appartiene al passato, e il futuro potrebbe essere ancora più buio della recessione degli anni 2010′.

    L’economia ha ancora la meglio sulla politica. La coalizione di centrodestra ha contribuito a spaventare i mercati quando ha detto di voler mettere mano su alcuni aspetti del Pnrr. Se le modifiche non venissero approvate dalla Commissione e scadesse il tempo per realizzare i progetti, andrebbero persi fondi del piano europeo, cosa che svuoterebbe ancora di più le tasche dello Stato. Se lo augurano i fondi che scommettono contro di esse. Subito Giorgia Meloni, intervistata e ascoltata come se già stesse a Palazzo Chigi, ha fatto marcia indietro: “Abbiamo messo nero su bianco alcune cose che dipendono dai conti dello Stato. La prima cosa che dovremmo fare sarebbe la legge di bilancio e intendiamo chiaramente farla rientrare nei parametri richiesti” ha detto in un intervista a Reuters. La favorita dalle urne non vuole di certo rovinare la sua luna di miele a Palazzo Chigi con lo Spread alle stelle. Ma il debito statale è in balia di un’altra speculazione: quella sui prezzi del gas.

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