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    La fusione Pfizer-Mylan viene rinviata alla seconda metà del 2020

    L'operazione viene posticipata a causa del Coronavirus, ma le due aziende (che già lavorano insieme) confermano l'intenzione di procedere secondo il progetto già delineato da tempo

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 29 Mar. 2020 alle 12:24 Aggiornato il 29 Mar. 2020 alle 20:01
    La fusione Pfizer-Mylan viene rinviata alla seconda metà del 2020

    La pandemia del Coronavirus rinvia la fusione tra la divisione Upjohn di Mylan e Pfizer. Inizialmente programmata per arrivare al closing intorno alla metà del 2020, verrà invece posticipata a un momento non ancora precisato nel secondo semestre.

    Le due società hanno comunque confermato che il progetto iniziale non sarà modificato. Pertanto, la fusione darà vita a un colosso nel settore dei farmaci generici, dei quali Pfizer già si occupa e tra i quali rientreranno a breve alcuni farmaci molto conosciuti della divisione Upjohn per i quali è scaduto il brevetto. Tra questi, spiccano il Viagra, noto rimedio per la disfunzione erettile, ed il Lipitor, per il trattamento dell’ipercolesterolemia,

    La transazione, interamente in azioni, permetterà alle due aziende di unire le forze per sostenere le vendite di farmaci non più in esclusiva, consentendo nel contempo a Pfizer di concentrarsi su vaccini e farmaci ancora protetti da brevetti o dall’esclusiva.

    La nuova azienda che nascerà dal merger aveva inizialmente in programma per l’anno 2020 vendite pari a 19-20 miliardi di dollari, un Ebitda adjusted di 7,5/8 miliardi e sinergie di un miliardo l’anno entro il 2023. E’ possibile che il rinvio dell’operazione e il mutato contesto economico portino a una revisione di questi dati.

    Sul piano operativo, Mylan (con sede fiscale in Olanda ma gestita dagli USA), stanno già lavorando insieme.

     

     

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