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    Italia invasa da falso miele cinese, produttori in ginocchio: “Non rispetta le norme”

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 30 Giu. 2020 alle 07:40 Aggiornato il 30 Giu. 2020 alle 07:43

    Un prodotto realizzato in Cina sta invadendo i supermercati italiani e minacciando i produttori locali: si tratta di un falso miele realizzato senza api e venduto al prezzo di 1 euro. A lanciare l’allarme è la Cia-Agricoltori italiani, secondo cui, infatti, la concorrenza del “falso miele” sta mettendo in ginocchio gli agricoltori. Il prodotto viene adulterato e miscelato con quello naturale per nascondere la contraffazione. Gli esperti della Cia-Agricoltori Italiani precisano che si tratta di un falso miele difficile da rilevare ai controlli alle frontiere che crea una concorrenza sleale fortemente penalizzante per l’apicoltura italiana dove il prezzo medio di produzione è di 3,99 euro/kg.

    La Cia-Agricoltori chiede inoltre più controlli ai confini e nuove metodologie di analisi per scovare contraffazioni sempre più sofisticate, oltre all’introduzione dell’etichetta del Paese di origine del miele, per evitare le frodi. Il miele “made in China” ha un costo molto più basso rispetto a quello italiano il cui prezzo medio di produzione è di 3,99 euro al chilo contro 1,24 euro di quello cinese. E se la produzione mondiale di miele continua a calare, influenzata soprattutto dai cambiamenti climatici, quella cinese invece continua a crescere. Le esportazioni in Europa arrivano ad 80mila tonnellate l’anno.

    Il miele viene realizzato attraverso un processo che accelera i processi di deumidificazione e maturazione che le api effettuano con tempi molto più dilatati. Tutto questo a discapito della genuinità. Le pesanti ricadute della concorrenza del falso miele non riguardano solo la filiera ma tutta l’agricoltura italiana, che dipende al 70% dalle api nella loro funzione di impollinatori.

    Nell’Ue il miele prodotto dalle api deve essere essiccato e maturato nell’alveare senza l’aggiunta di sostanze estranee, mentre in Cina non c’è l’obbligo di rispettare questo processo. E questo lascia spazio a lavorazioni industriali che possono modificare di molto il prodotto finale, ma che rendono il nettare cinese estremamente simile al miele naturale.

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