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    Settimana corta, Intesa Sanpaolo fa da apripista: orario di 36 ore a parità di stipendio

    36 ore settimanali, 9 ore per 4 giorni. E' un inedito, si attende risposta delle sigle sindacali

    Di Chiara Crescimbeni
    Pubblicato il 11 Ott. 2022 alle 20:39 Aggiornato il 11 Ott. 2022 alle 21:38

    Se ne parla da tempo, soprattutto all’estero, e ora potrebbe diventare realtà in Italia. È un inedito assoluto nel panorama del nostro settore bancario la proposta che Intesa Sanpaolo ha portato al tavolo dell’incontro con le organizzazioni sindacali: diminuire a 36 le ore settimanali di lavoro dei dipendenti che lavorano in ufficio, in una settimana lavorativa di 4 giorni invece di 5, con 9 ore di lavoro giornaliero anziché di 8. Il tutto a parità di stipendio.

    La prima banca del Paese (oltre 74mila lavoratori in Italia e 96mila a livello globale) si candida, così, a fare da apripista verso politiche più attente alle produttività dei suoi dipendenti, già adottate in vari Paesi europei. La proposta del gruppo torinese prevede, tra l’altro, di poter variare il giorno libero, previo accordo con il proprio responsabile. Il tema è stato anche al centro delle proposte in materia di lavoro di alcuni partiti alla campagna elettorale appena conclusasi. Soprattutto il Movimento 5Stelle, guidato dall’ex Premier Giuseppe Conte, ha evidenziato i vantaggi della settimana “corta” che, studi alla mano, aiuta i lavoratori che ne beneficiano a essere maggiormente efficienti.

    Si attende ora la risposta dei sindacati, impegnati in una trattativa sulla flessibilità più ampia con il gruppo bancario. Nella discussione tra l’istituto guidato da Carlo Messina e le sigle sindacali Fabi, Fisac Cgil, First Cisl, Uilca e Unisin rientrano, infatti, diversi capitoli, tra cui i principali sono l’orario di lavoro e lo smartworking. Più volte nel nostro Paese si è parlato di provare a introdurre la settimana di lavoro di 4 giorni, finora senza successo. Se però a proporla e a fare da apripista è la prima banca d’Italia, allora le cose potrebbero evolversi diversamente.

    Dal punto di vista normativo, la trattativa del gruppo Intesa Sanpaolo si muove nei confini del contratto collettivo nazionale di lavoro Abi e, a ben vedere, la nuova articolazione potrebbe portare un vantaggio in termini di minori ore lavorate ai lavoratori interessati, che passerebbero da 37,5 a 36 ore alla settimana. “I tempi cambiano e bisogna essere pronti a realizzare nuovi modi di lavorare”, ha dichiarato il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro. “Lo abbiamo fatto durante la pandemia alla grande – ricorda Gros-Pietro – voglio ringraziare i nostri collaboratori che sono stati fantastici nel continuare a offrire tutto il servizio ai clienti nonostante le condizioni difficili. Cambiano le condizioni e bisogna prendere in esame come eventualmente cambiare le modalità di lavoro ma sempre con il sindacato. È prematuro parlare di risultati invece è vero che sempre noi lavoriamo con il sindacato”.

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