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    Un indice per misurare il rischio geopolitico: l’iniziativa dell’Osservatorio GRO della Luiss

    L'ambasciatore Giampiero Massolo, co-direttore dell'Osservatorio Rischi Geopolitici (GRO) dell'Università Luiss Guido Carli. Credit: AGF

    In un mondo segnato dalla volatilità, la capacità di anticipare e rispondere al rischio non è più un lusso ma una necessità: l'Osservatorio diretto dall'ambasciatore Giampiero Massolo ha sviluppato un indice pensato per le imprese in grado di dare un valore numerico al rischio

    Di Giorgio Del Re
    Pubblicato il 2 Dic. 2025 alle 14:42 Aggiornato il 2 Dic. 2025 alle 15:05

    Guerre, pandemie, crisi economiche: in quest’epoca segnata dall’instabilità e dall’incertezza, prendere decisioni per un’impresa rappresenta un processo ancora più complesso: la capacità di anticipare e rispondere al rischio non è più un lusso, ma una necessità. Come orientarsi in un mondo in cui tutto può cambiare da un momento all’altro? È da questa esigenza che è nata l’idea del GRI, l’Indice di Rischio Geopolitico sviluppato dall’Osservatorio Rischi Geopolitici (GRO) dell’Università Luiss Guido Carli di Roma.

    Si tratta di un indice innovativo progettato per trasformare i complessi sviluppi internazionali in informazioni fruibili. Combinando il giudizio degli esperti con un modello strutturato e multistrato, consente di dare un valore numerico al rischio e alla sue evoluzioni. Funge da bussola strategica, un sistema di allerta precoce che evidenzia dove è più urgentemente necessario intervenire.

    “In un’epoca di crescente frammentazione geopolitica, ambiguità strategica ed erosione delle norme multilaterali, comprendere e gestire il rischio esterno non è più un’opzione, ma un requisito fondamentale per i sistemi nazionali e le imprese globali”, osserva il co-direttore del GRO, l’ambasciatore Giampiero Massolo. “Non è più sufficiente affidarsi all’esperienza o alle procedure diplomatiche e istituzionali: lungimiranza, realismo e adattabilità sono vitali non solo per Stati, istituzioni pubbliche e organizzazioni internazionali, ma anche per gli attori privati”.

    “Ciò che rende il GRI unico non è solo la sua precisione metodologica, ma anche il suo orientamento strategico: è progettato per fornire una visibilità quasi in tempo reale sulle dinamiche geopolitiche che interessano i paesi e le regioni in cui operano”, sottolinea Massolo. “Ciò consente ai decisori di anticipare i cambiamenti, rivalutare l’esposizione e ottimizzare i flussi commerciali e le strategie di investimento di conseguenza, prima che i rischi emergano”.

    L’indice è stato pensato per il sistema Paese nel suo complesso e in particolare per le aziende che operano nei settori più strategici: difesa, energia, industria finanza, credito. Si concentra sui Paesi di interesse prioritario per le imprese italiane e sarà integrato da valutazioni qualitative degli scenari di rischio macroeconomico, con particolare attenzione ai teatri critici per l’economia italiana.

    Il GRI include una componente predittiva e una componente analitica. Misura non solo le attività commerciali – vale a dire le prospettive per le aziende, così da consentire loro di muoversi sui mercati in modo più consapevole – ma anche gli investimenti, dando una valutazione preventiva su quanto possa essere rischioso o meno una operazione.

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