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    Caro carburanti, Giorgetti non esclude nuovo taglio delle accise: “Vediamo come vanno i prezzi”

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 12 Gen. 2023 alle 20:30

    Il caro carburanti continua a tenere banco in Italia e domani a metà mattinata una delegazione di benzinai in protesta verrà ricevuta a Palazzo Chigi dai ministri Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy) e Giancarlo Giorgetti (Economia).

    Quest’ultimo, rispondendo alle domande delle opposizioni in Senato, ha mostrato un’apertura da parte del governo – esclusa appena ieri dalla premier Giorgia Meloni in un video pubblicato sui suoi canali social – a intervenire sulle accise qualora i prezzi dovessero aumentare ulteriormente.

    La presidente del Consiglio aveva additato alcuni gestori delle pompe di aver speculato sul mancato rinnovo del taglio alle accise deciso dal governo in sede di stesura della legge di bilancio, annunciando maggiori controlli e sanzioni più severe per chi avesse alzato i prezzi in maniera ingiustificata.

    In una nota, Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc-Confcommercio hanno annunciato lo “stato di agitazione” per “porre fine a questa ‘ondata di fango’ contro una categoria di onesti lavoratori e cercare di ristabilire la verità”. Prevista una “prima azione di sciopero” nelle giornate del 25 e 26 gennaio, con presidio sotto Montecitorio.

    Meloni aveva detto sui suoi social: “La gran parte dei benzinai è onesta e responsabile e a tutela loro dobbiamo intervenire. In Cdm abbiamo deciso di rafforzare le norme sanzionatorie per chi non adempie alle comunicazioni previste dalla legge e abbiamo stabilito che ogni benzinaio esponga il prezzo medio giornaliero”.

    Il titolare delle Finanze, Giorgetti, al question time del Senato ha difeso la scelta del governo di non rinnovare gli sconti sulle accise introdotti da Draghi. “Ricordo – ha detto – che le misure adottate dal precedente Governo sono state adottate quando il loro prezzo aveva superato i 2 euro al litro e si concludevano nel mese di novembre. Condizioni queste di prezzo molto diverse da quelle attuali”.

    Ma ha lasciato aperto uno spiraglio: “In ogni caso il governo si riserva di adottare le misure di riduzione delle accise in funzione di una norma che, come avrete modo di vedere nel decreto legge approvato il 10 gennaio 2023, consentirà un’azione in questo senso da parte del governo in relazione all’incremento verificato dei prezzi dei carburanti”.

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