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    Fca pagò tangenti ai sindacati per corromperli: multa da 30 milioni di dollari negli Usa

    Sergio Marchionne, ad di Fca all'epoca dei fatti, con l'allora presidente Usa Barack Obama. Credit: ANSA
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 19 Ago. 2021 alle 15:56

    Fiat Chrylser Automobilis (Fca) è stata sanzionata con una multa da 30 milioni di dollari, negli Stati Uniti, per aver corrotto alcuni sindacalisti con tangenti pagate tra il 2009 e il 2016. L’azienda automobilistica italo-americana – che all’inizio del 2021 si è fusa con la francese Psa dando vita a Stellantis – ha ammesso la propria colpevolezza e ha patteggiato.

    Fca ha concordato la multa nel gennaio scorso con l’ufficio del procuratore federale e ieri, mercoledì 18 agosto, un giudice federale ha accolto l’intesa. I 30 milioni di euro andranno al fondo generale del Tesoro degli Stati Uniti e dovranno essere pagati entro un mese.

    Inoltre, per i prossimi tre anni l’azienda sarà sottoposta alla vigilanza di un garante indipendente sul rispetto delle leggi sul lavoro. Il garante dovrà anche verificare lo scioglimento del National Training Center (Ntc) di Detroit, un centro di formazione attraverso il quale erano stati veicolati benefit personali ad alcuni sindacalisti.

    L’indagine per corruzione, iniziata nel 2017, ha portato alla condanna di 15 persone, fra cui tre ex dirigenti di Fca che hanno illecitamente liquidato oltre 3,5 milioni di dollari sotto forma di benefit a rappresentanti del sindacato Uaw (United auto workers).

    In particolare, tra le altre cose, sono stati pagati un mutuo da 262mila dollari all’ex vicepresidente generale Uaw, una festa da 25mila dollari a un altro leader sindacale e viaggi in California per 30mila dollari ad alcuni funzionari. Tutto questo per assicurare vantaggi a Fca nelle trattative con la sigla.

    All’epoca dei fatti l’amministratore delegato di Fca era Sergio Marchionne: nel luglio 2016 il manager italoa-canadese – successivamente morto – era stato interrogato e aveva negato qualsiasi coinvolgimento, affermando che l’azienda era stata “vittima della condotta illegale da parte di alcuni individui canaglia”.

    “La natura e le circostanze di questo reato sono molto gravi”, ha sottolineato il giudice Paul Borman, che ha emanato la sentenza ieri. Erin Shaw, dell’Ufficio del procuratore, ha invece definito la condotta di Fca come una delle più grandi, se non la più grande, violazione del Labor Management Relations Act. “Questo non è stato l’atto di un dipendente canaglia o di basso livello ed è abbondantemente acclarato che c’era un problema con la cultura di questa azienda negli anni passati”, ha aggiunto Shaw.

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