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    L’allarme di Draghi: “Un paese perde la sovranità se ha il debito troppo alto”

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 28 Gen. 2019 alle 17:26

    Il governatore della Banca centrale europea Mario Draghi mette in guardia: “Un paese perde la sovranità se ha il debito troppo alto”. E se il debito cresce, spiega Draghi, “sono i mercati che decidono” e di conseguenza, “ogni decisione di policy deve essere scrutinata dai mercati, cioè da persone che non votano e che sono fuori dal processo di controllo democratico”.

    Nel suo intervento al Parlamento europeo, Mario Draghi ha ribadito: “Il debito viene prodotto da decisioni politiche dei governi e la sovranità viene persa a causa di politiche sbagliate”.

    “I rischi alle prospettive economiche si sono mossi verso il ribasso”, specifica ancora Draghi.

    Il governatore ha invitato l’Unione europea a fare fronte comune davanti alla prossima crisi che inevitabilmente si presenterà in futuro.

    Per affrontare le crisi sono necessari, secondo Draghi, “i due livelli di protezione dagli shock: la diversificazione del rischio attraverso il sistema finanziario privato, da un lato, e il sostegno anticiclico pubblico attraverso strumenti fiscali a livello nazionale ed europeo dall’altro”. Questi due livelli “devono interagire in un modo completo ed efficiente”.

    Per fare tutto ciò è necessario però portare a termine le riforme e l’Unione economica e monetaria. “Raggiungere queste riforme non è idealistico, né utopistico se lavoriamo insieme. Al vertice di dicembre, i leader hanno rinnovato il loro impegno politico per rafforzare l’Unione economica e monetaria, se vogliamo realizzare appieno i benefici dell’euro, dobbiamo capitalizzare questo impegno e tradurlo in azioni politiche concrete”, ha concluso.

    Mario Draghi ha sottolineato come prima dell’introduzione dell’euro molti paesi aderenti non avevano sovranità monetaria, poiché erano costretti a scegliere tra la svalutazione e l’ancoraggio al marco tedesco.

    “Questa situazione è stata superata dalla creazione della Bce, laddove i paesi che non aveva sovranità e credibilità hanno riconquistato sovranità e credibilità”, ha concluso Draghi.

    Che cos’è il debito pubblico

    Il debito pubblico è il valore nominale delle passività lorde di tutte le amministrazioni pubbliche di uno Stato. Ossia è la somma di denaro complessiva che uno Stato deve ad altri soggetti per colmare il disavanzo nel proprio bilancio. I deficit annuali accumulati dallo Stato vanno a comporre il suo debito pubblico.

    Il debito viene solitamente messo in rapporto al Pil per comprendere se lo Stato è in grado di ripagare gli interessi e rimborsare il capitale in scadenza. Il debito pubblico italiano è di circa 2.300 miliardi di euro, ossia circa il 132 per cento del nostro Pil.

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