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    Decreto Bollette, via libero definitivo del Senato: ecco come ottenere il bonus

    Credit: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO
    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 22 Apr. 2022 alle 16:02

    Decreto Bollette, via libero definitivo del Senato: ecco come ottenere il bonus

    Il parlamento ha dato il via libera definitivo al decreto Energia, che conferma anche per il secondo trimestre aiuti a famiglie e imprese per limitare i rincari record delle bollette di luce e gas. Il provvedimento, approvato ieri dal senato, prevede uno stanziamento totale di 8 miliardi, di cui 5,5 destinati a combattere gli aumenti riducendo gli oneri fiscali.

    Anche per il secondo trimestre di quest’anno, il decreto ha confermato l’azzeramento degli oneri di sistema sulle bollette e la riduzione al 5 percento dell’Iva sulle bollette del gas.

    Inoltre, è stato potenziato il bonus sociale per le famiglie a basso reddito, con uno stanziamento aggiuntivo di 500 milioni di euro, dopo l’allargamento della platea dei beneficiari deciso lo scorso mese. Già a marzo è stato infatti aumentato da 8.265 a 12mila euro il tetto per ottenere l’agevolazione, calcolato tramite l’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente).

    Per il primo trimestre, i bonus per la bolletta elettrica sono stati pari 165,6 euro per le famiglie fino a due componenti, 200,7 euro per quelle di 3-4 componenti e 235,8 euro se la famiglia è più numerosa.

    Nel caso della bolletta per il gas, il bonus va da un minimo di 62,1 fino a un massimo di 816,3 euro. In questo caso l’agevolazione non dipende  solo dai componenti del nucleo famigliare, ma anche da altri fattori, come la categoria d’uso e la zona climatica di residenza.

    In futuro, il bonus potrebbe essere elargito automaticamente, senza più l’obbligo di presentare la Dichiarazione sostitutiva unica. Se sarà approvato un emendamento, attualmente in discussione nella commissione finanze del senato, il bonus sarà infatti applicato a chi ha fino a 12mila euro di Isee, senza bisogno di fare alcuna domanda.

    Oltre agli aiuti, il decreto introduce anche regole rigide sull’uso dei condizionatori, imponendo limiti alle temperature minime nei mesi estivi e tetti alle temperature massime in inverno, con multe per chi non rispetta le misure. A partire dal primo maggio, negli edifici pubblici la media della temperatura non dovrà essere superiore ai 19 gradi e minore ai 27 gradi, con una tolleranza di due gradi. In caso di violazione, sono previste multe che vanno dai 500 ai 3 mila euro. Nelle abitazioni private invece le temperature non dovranno superare i 20 gradi in inverno, con date specifiche per l’accensione dei termosifoni in base alle zone geografiche.

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