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    Dazi Usa su Cina non incidono sui mercati europei

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 12 Ott. 2018 alle 17:34 Aggiornato il 16 Ott. 2018 alle 15:06

    Per gli esperti di trading di indici le notizie oltreoceano riguardanti i dazi Usa su Cina non sono da sottovalutare. Le ipotesi di nuovi dazi da parte dell’amministrazione Trump sulle importazioni cinesi avevano spaventato il mercato facendo aprire in negativo anche le Borse europee. La più penalizzata è stata la Borsa di Francoforte con -0,6%. Regno Unito e Francia erano scese dello 0,3% insieme a Piazza Affari.

    I dazi statunitensi entreranno in vigore il prossimo 24 settembre con un 10% per i primi mesi per poi arrivare fino a un 25% a partire dal 1° gennaio 2019. Il dazio sarà di 200 milioni di dollari in aggiunta ai già esistenti 50 miliardi del dazio “anti-Cina”.

    In risposta Pechino si dice pronta ad applicare dazi simili sugli import americani per un totale di 60 milioni. Il presidente Trump non si fa cogliere impreparato dichiarando di aggiungere altri 267 milioni di dollari in dazi qualora Pechino decidesse procedere con la politica “muro contro muro”.

    Anche se la guerra dei dazi tra le due superpotenze economiche sta incidendo negativamente su alcuni mercati, le Borse europee sono di nuovo in rialzo. Spinti da un’ondata da record di Wall Street, Euro Stoxx 600 per il comparto automobilistico è a +1,03% mentre il comparto assicurativo è a +1,08%. Piazza Affari è spinta dal calo dello spread tra il rendimento dei BTP decennali e dei Bund di pari scadenza. Inoltre, le stime positive dell’Istat rivelano la crescita del Pil dell’1,6% nel 2017 rassicurando così i mercati.

    Come fare trading di indici italiani

    Per sfruttare l’andamento positivo degli indici italiani è possibile investire online grazie alle migliori piattaforme di trading online basate sui CFD (dall’inglese contratti per differenza). Da casa o dall’ufficio è possibile investire sui principali indici italiani senza negoziare fisicamente il prodotto finanziario.

    I CFD sono basati su leve finanziarie recentemente ridimensionate dalla Decisione 2018/796. Le leve applicabili sono 30:1 per coppie valutarie principali, 10:1 per materie prime diverse da oro e indici nazionali non principali e 5:1 per singoli indici azionari. Oltre al ridimensionamento delle leve, sono stati inseriti dei meccanismi di chiusura automatica delle posizioni al raggiungimento del margine in base al conto. Per la protezione dell’investitore, se il conto scende al meno del 50% del margine iniziale, verranno chiuse le posizioni su quei CFD. Grazie a questa misura di sicurezza le perdite sono state ridotte mediamente dell’80%.

    Per iniziare a investire sui titoli di Borsa tramite i contratti per differenza, l’importo minimo varia a seconda della piattaforma utilizzata. In generale l’investimento minimo è di 500 euro. È possibile seguire il grafico dell’andamento degli indici anche da smartphone, ovunque si abbia accesso a internet.

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