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    Una card unica al posto di bancomat e carta di identità: cos’è e come funziona

    Di Madi Ferrucci
    Pubblicato il 26 Set. 2019 alle 14:24 Aggiornato il 10 Gen. 2020 alle 19:20

    Una card unica al posto del bancomat e della carta di identità: che cos’è e come funziona

    Una carta unica che funziona da documento d’identità, bancomat, e tessera sanitaria: la card unica è una delle nuove proposte del governo Pd-M5S da inserire nella legge di bilancio 2020.

    Il sottosegretario al Mef, Alessio Villarosa del M5S ha annunciato di voler creare una nuova carta unica che renda possibile il tracciamento di tutte le movimentazioni di denaro. In questo modo verrebbero limitati il più possibile i pagamenti “in nero”. Tra le varie funzioni ci potrebbe essere anche quella di sostituire la patente di guida.

    Cos’è e come funziona la carta unica

    Attraverso la carta unica sarà possibile effettuare tutti i tipi di pagamenti senza bisogno di utilizzare il contante. Oltre a sostituire carta d’identità, tessera sanitaria e patente potrebbe essere utilizzabile anche come tessera elettorale e come tesserino dei dipendenti pubblici.

    Per usarla non sarà necessario un conto corrente bancario, perché la card verrebbe collegata direttamente con un conto di pagamento esente da qualsiasi imposta di bollo (tassa che attualmente deve essere pagata da chiunque possieda un conto corrente). La tessera unica avrebbe la possibilità di essere caricata anche dal tabaccaio.

    Il secondo step della carta unica

    In futuro il governo aspira a estendere la card unica anche ad altri tipi di servizio. tra questi ci sarebbero la tessera per il reddito di cittadinanza, i versamenti della Naspi, il certificato elettorale, i badge della pubblica amministrazione e la carta d’identità valida per l’espatrio, con possibili accordi bilaterali anche con i Paesi extra Ue.

    La carta unica consentirebbe anche di effettuare in maniera più semplice i pagamenti presso le pubbliche amministrazioni. Attualmente infatti sono quasi solo gli sportelli dell’anagrafe nelle principali città d’Italia ad accettare pagamenti elettronici.

    Quando potrebbe entrare in vigore

    Il sottosegretario al ministero dell’Economia Villarosa ha in progetto di inserire la sua nuova proposta anche nella legge di bilancio 2020, nella parte che riguarda le “carte di pagamento”, o al massimo di chiudere “entro i primi mesi del 2020”.

    Stop alle commissioni sui pagamenti grazie alla carta unica

    La carta unica stando almeno alle dichiarazioni del sottosegretario dovrebbe eliminare anche le “spese di commissione” sui pagamenti, uno dei disincentivi maggiori al pagamento elettronico. “Applicare costi a chi preleva non è nelle nostre intenzioni. Tra l’altro stiamo parlando di soldi già tracciati perché presenti nei conti correnti bancari”, ha detto Villarosa.

    A che punto è la proposta della carta unica

    La proposta della carta unica nasce come già detto da un’idea del sottosegretario del ministero dell’Economia e delle Finanze Alessio Villarosa, che attualmente è impegnato in un confronto con il ministero dell’Interno, con la Banca d’Italia, Abi, il Poligrafico dello Stato per capire la fattibilità della card nei tempi prefissati.

    Dopo il colloquio con i vari attori in gioco la creazione di una carta unica “in tempi rapidi” può essere un’opzione realistica secondo Villarosa. “Mi hanno rassicurato che qualsiasi cittadino che intenda pagare online, contactless potrà attivare ovunque il servizio, dalla banca online alle Poste”, ha dichiarato.

    Al momento l’aspetto da mettere a punto è soprattutto quello tecnologico: “Stiamo al momento lavorando sul layout perché deve garantire gli standard internazionali sui quali ci si è accordati con gli altri Paesi ma siamo certi troveremo la quadra”, ha proseguito.

    L’obiettivo della card unica: la lotta all’evasione delle tasse

    La card unica nasce dall’esigenza del governo di combattere l’evasione delle tasse. Una carta unica in grado di tracciare tutte le movimentazioni permetterebbe all’Agenzia delle entrate un maggior controllo e contrasterebbe i pagamenti in nero con il contante.

    La carta unica garantisce privacy e sicurezza?

    Un altro aspetto da mettere a punto riguarda il grado di sicurezza della carta unica e la possibilità che siano protetti al cento per cento i dati personali.

    Il piano del Mef per la lotta all’evasione

    La proposta della carta unica si inserisce in un più ampio pacchetto di misure volte a implementare la tracciabilità dei pagamenti. Lo strumento fondamentale sono gli incentivi destinati agli esercizi commerciali che si doteranno di Pos, il dispositivo attraverso il quale paghiamo normalmente in tutti i negozi che accettano la carta. L’idea è quella di creare un credito d’imposta per le attività commerciali che decidono di dotarsi dello strumento di pagamento via bancomat. Incentivi sono previsti anche per i singoli contribuenti che decidono di pagare con la carta anziché con i contanti. Si pensa ad un rimborso fiscale in percentuale su ogni pagamento.

    “È fondamentale eliminare i costi delle transazioni digitali sotto i 5 euro, ridurre pesantemente i costi per quelle sotto i 25 euro e garantire bassi costi per quei settori a ‘bassa marginalità’ come, ad esempio, benzinai o edicolanti”, ha dichiarato Villarosa.

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