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    Bollette di 28 giorni, ricorso respinto: ora le compagnie telefoniche dovranno restituire i soldi

    da Pixabay
    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 12 Lug. 2019 alle 14:42 Aggiornato il 12 Lug. 2019 alle 15:07

    Bollette 28 giorni, ricorso respinto: le compagnie telefoniche dovranno restituire i soldi

    BOLLETTE 28 GIORNI – Nuovo capitolo della vicenda delle bollette di 28 giorni delle compagnie telefoniche. Il Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi presentati dalle aziende Vodafone, Wind-3 e Fastweb contro le decisioni del Tar relative alle bollette di quattro settimane, quindi inferiori ai 30 o 31 giorni del mese (qui la sentenza che riguarda Vodafone). La decisione è stata presa il 4 luglio in camera di consiglio, ha respinto l’appello principale e quello in via incidentale, ed è stata depositata oggi.

    L’appello principale era delle compagnie telefoniche e riguardava le compensazioni dei giorni ‘erosi’ mentre quello incidentale era stato proposto contro la decisione del Tar di dimezzare le multe decise dall’Agcom, l’Autorità Garante nelle Comunicazioni. Le multe iniziali, che ammontavano a un milione e 60mila euro, rimangono quindi ridotte a 580mila euro.

    Nelle sentenze di oggi non figura ancora Tim, che aveva presentato ricorso successivamente e sulla quale non c’è quindi un pronunciamento, anche se nelle diverse sentenze di oggi relative agli altri operatori, appare univoca la decisione di confermare la sentenza originale del Tar.

    Bollette 28 giorni, la restituzione dei soldi da parte delle compagnie

    Le compagnie telefoniche che hanno applicato i rimborsi a 28 giorni per effetto della decisione del Consiglio di Stato che ha respinto il loro appello dovranno ora restituire i ‘giorni illegittimamente erosi’ dal giugno 2017, quando cambiarono le contabilità dei mesi.

    > Le notizie di economia di TPI

    La sentenza del Tribunale amministrativo regionale che oggi viene confermata prevedeva inizialmente la ‘restituzione’ di questi giorni entro il 31 dicembre 2018, ma il ricorso delle compagnie aveva bloccato la procedura. Il meccanismo sarà quello della compensazione con le fatturazioni future.

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