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La più celebre opera del pionere dell’architettura moderna Le Corbusier è stata affondata in un fiordo danese

"Flooded modernity" di Asmund Havsteen-Mikkelsen. Credits: @opdagelse.dk

Il progetto è parte di un'esposizione del museo danese Vejle Kunstmuseum

Di Viola Stefanello
Pubblicato il 7 Ago. 2018 alle 15:02

Le Corbusier (1887-1965) è uno delle figure più importanti della storia dell’architettura contemporanea. È stato pioniere dell’architettura moderna e dell’urbanistica contemporanea, imparando a fondere i suoi edifici con i bisogni sociali dell’uomo medio. Le sue opere, oggi, sono patrimonio dell’umanità dell’Unesco.

Particolarmente famosa è una delle residenze private disegnate da le Corbusier in puro stile razionalista: Villa Savoye, ovvero il manifesto più famoso del Movimento Moderno, costruita nel 1931.

La villa, dal tipico colore bianco, si trova a Poissy, in Francia. È la più alta manifestazione dei suoi ideali puristi e vuole rigettare ornamenti non necessari a favore di semplici linee bianche e degli interni open space.

Ora, però, una versione identica e a grandezza naturale dell’opera più famosa di Le Corbusier si può trovare, mezza affondata, nelle acque di un fiordo danese.

Si chiama “Flooded Modernity“, dell’artista di Copenaghen Asmund Havsteen-Mikkelsen, ed è stato realizzato per il Floating Art Festival organizzato dal Vejle Art Museum, in Danimarca.

Il festival si può visitare gratuitamente fino al 2 settembre 2018. In seguito l’installazione – che pesa 5mila kili, verrà ripescata e smantellata.

Dalle acque del fiordo emergono così le forme, riconoscibilissime, dell’edificio disegnato negli anni ’20 del secolo scorso di Le Corbusier. Identiche la tonalità di bianco e addirittura la finestra rettangolare che fascia l’edificio.

Il significato di questa replica, secondo Havsteen-Mikkelsen, è mostrare come la modernità sia stata affondata dalla tecnologia.

“L’avvento delle nuove tecnologie digitali e degli smartphone ha permesso a una nuova situazione di emergere”, ha spiegato l’artista. “Ogni utente è diventato la propria piattaforma mediatica”.

Havsteen-Mikkelsen ha detto anche di essersi ispirato profondamente all’attualità. Ha citato, tra le altre cose, gli scandali emersi attorno alle recenti elezioni in diversi paesi, ammantate dai sospetti di manipolazioni esterne tramite internet. In particolare, l’artista ha considerato l’elezione di Trump negli Stati Uniti e il voto a favore della Brexit nel Regno Unito.

“Con tutte queste ingerenze esterne, in un certo senso la democrazia è affondata”, ha detto quindi l’artista, ammiccando alla sua “Flooded Modernity”.

La scelta del lavoro di Le Corbusier in particolare è iconica perché si rifà a una fonte di ispirazione a cui l’architetto svizzero stesso aveva detto più volte di riferirsi.

Le Corbusier, infatti, prendeva spesso ispirazione dal design dei transatlantici per le proprie opere architettoniche, e il fatto che Havsteen-Mikkelsen abbia deciso di affondare uno dei suoi più famosi edifici sotto diversi metri d’acqua rappresenta un’interessante allegoria.

L’architetto modernista stesso, con crudele ironia, è morto annegato nel Mediterraneo mentre si trovava nella costa sud della Francia nel 1965.

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