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Rotten trips: il viaggio (affascinante) tra il degrado delle città italiane

Credit: Viaggi del Degrado - Rottentrips.net

Un albero sotto sequestro a Roma, rifiuti e incuria a Reggio Calabria e un'auto bruciata a Piacenza. Il fascino del brutto, il brivido dell’insicurezza, la meraviglia della decadenza: così il progetto digitale Rotten trips vuol essere “una guida di viaggio alternativa”. Il suo fondatore spiega a TPI come e perché

Di Luigi Lupo
Pubblicato il 19 Nov. 2023 alle 08:30 Aggiornato il 22 Nov. 2023 alle 18:58

Rifiuti abbandonati in piena campagna a Monopoli, in Puglia, ma anche a Reggio Calabria. Una lavatrice in disuso desolatamente lasciata sulla costa ad Alghero o un’auto bruciata a Piacenza. E ancora luoghi deserti, sporchi, scritte curiose e dissacranti.

Da nord a sud, anche l’Italia, come tutti i Paesi del mondo, fa la sua parte sulla pagina Facebook “Viaggi del Degrado”, parte del progetto internazionale “Rotten Trips”. Un sito che – raccontano i fondatori – rappresenta «una guida di viaggio alternativa e un blog di narrazione culturale con reportage e foto da tutto il mondo». E, in effetti, se si scorrono le immagini e le didascalie del progetto sembra di trovarsi davanti a un dépliant turistico unico nel suo genere. Dove le località non brillano di colori sgargianti o di architetture affascinanti ma si distinguono per degrado o per un certo carattere disturbante. Insomma, il brutto vuole la sua parte.

Come nasce un mito
Il fondatore è un italiano che preferisce rimanere anonimo. Vive da 15 anni in Thailandia e raramente parla con la stampa. Tranne in questo caso: «La pagina non è mai stata pensata come uno spazio di denuncia sociale oppure come un “covo” di indignati con l’obiettivo di segnalare il degrado della propria città. Molte persone che seguono la pagina ancora credono che il nostro obiettivo sia questo. È anche vero che ognuno può dare la propria interpretazione alle foto ed è forse per questo che siamo seguiti da tanta gente ma quello che ci ha spinto a iniziare questo progetto è il fascino che noi proviamo per certi luoghi».

Una lavatrice abbandonata ad Alghero. Credit: Viaggi del Degrado – Rottentrips.net

Per spiegarlo, il fondatore prende come esempio uno stralcio di una recensione che è arrivata alla pagina. Un commento che racchiude l’essenza del progetto: «Il fascino del brutto, il brivido dell’insicurezza, la meraviglia della decadenza. La pagina che mancava ora c’è». Così “Viaggi del Degrado” ha risposto a una domanda crescente.

Elettrodomestici tra i rifiuti a Crotone. Credit: Viaggi del Degrado – Rottentrips.net

Paolo, nome di fantasia per il creatore, riassume la storia del sito e della vetrina social: «La pagina Facebook nasce nel giugno del 2018 un po’ per gioco, con l’obiettivo di dare spazio alle immagini dei lati oscuri, nascosti e meno conosciuti delle città italiane e del mondo. Le periferie cittadine, l’architettura sovietica, i luoghi abbandonati e desolati. Subito dopo ho creato la pagina “Rotten Trips” che è praticamente la stessa cosa ma destinata a un pubblico non italiano. Il sito rottentrips.net è stato creato nel 2021 con l’obiettivo di creare una guida del lato più “oscuro” delle città del mondo. Sul nostro gruppo Facebook i nostri follower pubblicano le proprie fotografie che noi poi ripostiamo sulle pagine. Voglio sottolineare che ogni foto che noi pubblichiamo proviene da questo gruppo ed è quindi stata scattata dai nostri utenti».

Una discarica abusiva a Monopoli. Credit: Viaggi del Degrado – Rottentrips.net

Un turismo particolare
Il seguito è interessante. I numeri parlano di 112mila “Mi piace” e oltre 141.404 follower. Una grande nicchia di appassionati di un turismo particolare. Un po’ sulla scia di coloro che viaggiano per mete oscure, animatori del cosiddetto “dark tourism”. Visitatori attratti, ad esempio, da Chernobyl o dai luoghi delle atrocità naziste. Quello che si vede su “Viaggi del Degrado” potrebbe essere assimilato al concetto di “slum tourism”, l’interesse per agglomerati urbani caratterizzati da scarse condizioni igieniche e problemi sociali.

Cartello pubblicitario in un mercato di Chivasso. Credit: Viaggi del Degrado – Rottentrips.net

Un esempio è il reportage da Varanasi, in India, pubblicato dal portale “Rotten Trips”, un racconto condito da immagini eloquenti e una descrizione dettagliata: «La rapida urbanizzazione e la crescita demografica hanno messo a dura prova le risorse di Varanasi causando problemi come l’inadeguatezza dei servizi igienici e della gestione dei rifiuti. L’architettura antica, l’essenza stessa del fascino di Varanasi, deve fare i conti con l’inarrestabile marcia del tempo e della modernizzazione».

Ma, al di là delle definizioni, la carrellata di foto del progetto resta una testimonianza, assieme storica, sociale e culturale, di palazzi, situazioni, frammenti di storia. Una sorta di neorealismo del degrado in salsa social.

Citizen journalism
Da cui è attratto il fondatore: «Per quanto riguarda la mia esperienza verso questo tipo di scenari posso dire che la prima volta che mi misi a fare fotografie particolari zone, non propriamente turistiche, fu durante una vacanza in Bosnia. Rimasi affascinato dai quartieri popolari di Zenica in cui le moschee erano quasi coperte da questi palazzoni di architettura socialista risalenti agli anni di Tito. Ricordo ancora splendide città come Mostar e Sarajevo e i contasti tra panorami bellissimi e quartieri popolari ancora con i segni dei bombardamenti della guerra degli anni Novanta. Purtroppo non tutti capiscono che il nostro obiettivo non è assolutamente denigratorio e che per seguirci bisogna anche avere un minimo di senso dell’umorismo. Per questo, giornalmente, riceviamo messaggi di minacce e insulti. È per questo che chiediamo di rimanere anonimi».

Degrado a Reggio Calabria. Credit: Viaggi del Degrado – Rottentrips.net

Eppure – racconta Paolo – «ci seguono anche tanti politici». Rotten Trip è anche un esempio di citizen journalism, una forma di racconto del reale dal basso, dagli occhi e dalle camere dei cittadini. Come nel caso di “Welcome to Favelas”, il progetto social che pubblica video di risse, violenze ed episodi incresciosi. Tra denuncia e documentazione, senza troppo lasciarsi prendere dalla critica.

Una discarica abusiva a Santa Maria di Castellabate. Credit: Viaggi del Degrado – Rottentrips.net

Ma su “Viaggi del Degrado” c’è anche spazio per l’ironia. Come appare dal cartello esposto in un mercato di Chivasso, vicino Torino, che usa un claim di marketing colorito: “Occasioni da mordersi il culo”. Su “Viaggi del Degrado” spazio alle risate, all’indignazione, alla curiosità.

Leggi l'articolo originale su TPI.it
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