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Il mito di Nerone: riapre la Domus Aurea con un nuovo percorso e la mostra su Raffaello

Di Antonio Scali
Pubblicato il 21 Giu. 2021 alle 20:49 Aggiornato il 21 Giu. 2021 alle 20:55

Una delle figure più enigmatiche dell’antica Roma è sicuramente quella di Nerone. Un personaggio che divide tutt’ora gli storici e che ha affascinato registi, scrittori e artisti di ogni epoca. Il mito di Nerone torna a vivere oggi in due importanti iniziative: una monumentale mostra al British Museum e la riapertura dell’ala est della Domus Aurea.

Dal 23 giugno 2021, in concomitanza con la mostra dedicata alle grottesche e a Raffaello, riapre alle visite l’ala est della Domus Aurea. Tante le novità per i visitatori, a cominciare dall’eliminazione dei ponteggi e il ripristino di molti affreschi. “Il sole sembra entrare finalmente nella Domus Aurea”, ha dichiarato Alfonsina Russo, direttore del Parco archeologico del Colosseo. “La nuova illuminazione simula la luce naturale in alcuni ambienti, come il grande Criptoportico, evidenziando murature dipinte e prospettive. Qui, la sistemazione dei punti-luce ci ha fatto scoprire anche un escamotage degli antichi architetti: le alte finestre a bocca di lupo erano di fronte ad altre poste più in basso, in modo da far filtrare il chiarore solare in vani retrostanti bui”.

Nel nuovo percorso immersivo non mancheranno le tipiche “grottesche”, gli affreschi che caratterizzano la Domus Aurea e sono stati d’esempio per molti artisti, e anche alcune statue.  Da non perdere poi la mostra interattiva e multimediale dal titolo “Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche”, in programma fino al 7 gennaio 2022.

La mostra, curata da Vincenzo Farinella e Alfonsina Russo con Stefano Borghini e Alessandro D’Alessio, promossa dal Parco archeologico del Colosseo e prodotta da Electa, avrebbe dovuto essere inaugurata il 6 aprile 2020 per celebrare i 500 anni dalla morte del pittore. Come ha detto il ministro Dario Franceschini partecipando all’inaugurazione, “questa mostra in vista del prossimo G20 della cultura qui al Colosseo dimostra che l’Italia investe sul futuro. Abbiamo arricchito un luogo straordinario e unico che lascia tutti a bocca aperta anche grazie a un intervento contemporaneo di qualità che svolge una funzione e al tempo stesso si concilia con tutela e conservazione. Ora dobbiamo rendere stupendo anche il fuori, sul degrado e sulla sicurezza del Colle Oppio di cui come Parco del Colosseo possiamo farci carico”.

La mostra al British Museum, “Nerone: l’uomo dietro il mito”, vanta oltre duecento reperti, e ripercorre la sua storia attraverso affreschi da Pompei, statue della famiglia e dei componenti della dinastia, gioielli, monete, passando dai fasti della sua ascesa al trono fino alla morte. In particolare la mostra di Londra può esporre un tesoretto formato da monete, bracciali, anelli e orecchini d’oro, medaglie militari d’argento, risalente all’incirca al 60 d.C. e ritrovato a Colchester.

Il Nerone del British Museum è un imperatore amante della bellezza, del grandioso, della spettacolarità. Affascinante è poi il rapporto con sua madre, Agrippina Minore, vittima di quello stesso figlio che aveva contribuito a far salire sul trono. La mostra londinese inoltre rigetta una delle immagini neroniane più stereotipate, vale a dire quella di essere un incendiario. Gli storici moderni sono abbastanza concordi nell’affermare che semmai Nerone “approfittò” di quelle fiamme. Un personaggio, insomma, ancora tutto da scoprire.

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