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Home » Cultura

“Il potere dei libri per combattere l’odio social”: intervista a Nicola Lagioia

Sul quinto numero del settimanale TPI-The Post Internazionale un’intervista a Nicola Lagioia, direttore del Salone del Libro di Torino: “Chiusi in casa nel lockdown gli italiani hanno riscoperto il piacere della lettura. Nei libri c’è la complessità che manca sui social”. E attacca: “A Roma politica culturale inesistente da 15 anni”

Di Luigi Politano
Pubblicato il 14 Ott. 2021 alle 17:28 Aggiornato il 17 Ott. 2021 alle 12:32

Finalmente torna il Salone del Libro di Torino.
“Non siamo mai andati via, ma si torna in presenza”.

Decisione difficile?
”Abbiamo deciso di rischiare facendo una scommessa sul futuro. E scommettere che il futuro sarebbe stato catastrofico… non potevamo permettercelo, e non solo per il Salone!”.

Una scommessa vinta, quindi.
“Sei mesi fa non potevamo ancora saperlo, ricordo una riunione molto complicata. E invece frontiere aperte e ospiti da tutto il mondo, da Michel Houellebecq a Chimamanda Ngozi Adichie, per il Salone più internazionale di sempre”.

Particolari norme per la sicurezza?
“Green pass da controllare e prenotazioni online. Il Lingotto ha spazi modulabili enormi, sicurezza garantita”.

La pandemia pare aver favorito la vendita dei libri, i dati Aie (Associazione italiana editori) parlano di oltre il 40 per cento.
“Steven King in un tweet scrisse ‘Se credete che l’arte non sia importante, provate a fare il lockdown senza libri, musica, film’. Era l’inizio della pandemia”.

E sull’incremento?
“Il dato è confortante, auguriamoci che sia un dato strutturale. Anche perché i motivi sono molteplici”….

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