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La verità sul caso Harry Quebert: la recensione di TPI

Di Claudia Nanni
Pubblicato il 20 Feb. 2019 alle 07:00 Aggiornato il 27 Feb. 2019 alle 14:27

La verità sul caso Harry Quebert recensione | Di cosa parla

LA VERITÀ SUL CASO HARRY QUEBERT RECENSIONE – “La verità sul caso Harry Quebert” di Joel Dicker è uno dei romanzi che ho divorato in pochissimo tempo. Inizialmente ho trovato delle difficoltà per i passaggi dal presente al passato che sono molto rapidi, ma una volta superato questo scoglio, la lettura è avvincente.

Nel 2008, Harry Quebert è uno scrittore famoso, uno dei più noti negli USA. Ha sessantacinque anni e sembra vivere solo per la letteratura e l’insegnamento. Abita nella sua villa ad Aurora, nel New Hampshire.

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Marcus Goldman è il suo allievo prediletto: trentenne, ha già pubblicato un libro di gran successo, abita a New York e si trova alle prese con la sindrome del foglio bianco. Deve scrivere il secondo romanzo, deve farlo in fretta e non ha nessuna ispirazione.

L’editore incombe, il suo agente lo chiama di continuo e allora Marcus chiede consiglio al suo maestro, Harry che lo convince a trasferirsi da lui ad Aurora. Lontano dal caos di New York, con la quiete della provincia e la vista sull’oceano, l’ispirazione fa presto a tornare. Cosa che succederà, ma non nel modo che Harry aveva previsto.

Mesi dopo, Marcus è tornato a New York, sta meglio ma la sindrome da foglio bianco è sempre in agguato: scrive, rilegge e butta via.

A questo punto arriva il colpo di scena: Harry viene arrestato, accusato di un omicidio commesso 33 anni prima.

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Nel 1975, Harry Quebert è un giovane scrittore newyorchese. Scrittore per modo di dire: ha pubblicato solo un romanzo, a pagamento. Si trasferisce ad Aurora e cerca ispirazione per il secondo. Ad Aurora conosce Nola, una ragazza di quindici anni. Lui ne aveva trentaquattro. Nonostante l’età si innamorano.

Nel 2008 Harry finisce in carcere, nel suo giardino hanno trovato i resti di Nola, scomparsa nel 1975 in circostanze poco chiare. Insieme alle ossa della ragazza c’è la bozza di un romanzo, quello con cui Harry è diventato famoso: Le origini del male.

Harry all’epoca era già stato sospettato e 33 anni dopo non sembra ci siano più dubbi: l’assassino è lui. Sarà vero? Marcus pensa di no: non crede alla colpevolezza del suo mentore e decide di scrivere un romanzo inchiesta in sua difesa. Cercherà di capire cos’è successo, decenni prima, ad Aurora.

In 750 pagine abbondanti, l’autore riesce sempre a tenere alta la tensione, con sorprese che cambiano il punto di vista sulle vicende, sui personaggi, sui rapporti tra le persone. Lo fa senza mai usare facili stratagemmi, vale a dire che lo fa con grande talento.

A cura di Claudia Nanni

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