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Autori fai-da-te e self-publishing: breve guida per non sbagliare

Doctaprint
Di TPI
Pubblicato il 27 Apr. 2018 alle 05:19 Aggiornato il 27 Apr. 2018 alle 14:24

Autori fai-da-te: breve guida per non sbagliare | Self-publishing | Pubblicare un libro: come scegliere carta e rilegatura | Gli errori da evitare

Viaggio nel mondo del self-publishing

Il self-publishing, o autopubblicazione, consiste nella pubblicazione di un libro direttamente a cura dell’autore.

Gli aspetti positivi del fatto di non rivolgersi a un editore sono molteplici, tra i principali figurano la riduzione dei tempi di pubblicazione e i minori costi di produzione.

Il self-publishing, cartaceo o digitale che sia, dona totale autonomia creativa e produttiva, oltre al pieno possesso dei diritti d’autore, ed è accessibile a tutti.

A questi plus si aggiungono la possibilità di sfruttare i canali di promozione offline e di disporre di copie da inviare ai giornalisti.

Pubblicare un libro: come scegliere carta e rilegatura 

La pubblicazione di un libro richiede particolare cura per alcune scelte tecniche, prima di tutto riguardo alla carta e alla relativa grammatura.

La carta uso mano è economica e ordinaria, ottima per libri che non contengono immagini, e dal peso di 80-90 grammi.

Per pubblicazioni con immagini si utilizza invece quella patinata, lucida o opaca che sia: quella lucida rende particolarmente vividi i colori, quella opaca invece dona un effetto naturale.

Per discostarsi dall’ordinario, è possibile stampare la copertina su carta vergata, fibrosa al tatto, o goffrata, caratterizzata da un decoro impresso sulla carta; in entrambi i casi la grammatura consigliata è di 240 grammi.

Altro elemento da non trascurare è la brossura, ovvero la rilegatura tipica dei libri. In passato per la rilegatura veniva utilizzato il filo di seta, soprattutto per volumi pregiati, oggi invece prevalgono materiali come cotone, lino, canapa o sintetici, adatti alla brossura fresata e alla brossura grecata (o refe).

La prima è perfetta per tirature elevate in tempi ristretti, mentre la seconda vanta maggiore tenuta e resistenza, in quanto prevede che le pagine siano cucite sul dorso con filo e colla; si tratta di una tecnica che in genere richiede tempi più lunghi, ma grazie a servizi online come Doctaprint, ad esempio, è possibile stampare il proprio libro con brossura grecata e fresata velocizzando e semplificando l’intero procedimento.

Gli errori da evitare

Chi si accinge a pubblicare un libro deve evitare di commettere alcuni errori.

Nonostante scrupolose revisioni per perfezionare il lavoro, è normale che possano esserci refusi o qualche passaggio un po’ confuso.

Un errore comune è quello di indugiare nella ricerca della perfezione: naturalmente il testo va visto e rivisto, ma una revisione eccessiva potrebbe appiattirlo.

Uno sbaglio spesso sottovalutato è anche quello di non inviare il libro a un editor: ogni scrittore, emergente e non, dovrebbe sempre sottoporre il proprio lavoro a una fase di editing prima di pubblicare l’opera, proprio come quando ci si affida a una casa editrice; chi sceglie la strada del self-publishing dovrà quindi scegliere revisori professionisti o interpellare amici e conoscenti.

Non accettare feedback e consigli di chi ne sa di più e di chi rientra nel potenziale pubblico dei lettori è un errore da non commettere assolutamente: nessuna opera è esente da critiche e possibili miglioramenti, accogliere i suggerimenti altrui non può che essere d’aiuto per limare e perfezionare il libro.

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