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Dove mangiare la migliore carbonara a Roma

Un piatto di spaghetti alla carbonara

Sfida tra la carbonara originale, quella radical chic e quella gourmet. L'origine e i ristoranti consigliati

Di Francesco Picerno
Pubblicato il 9 Nov. 2018 alle 07:20 Aggiornato il 9 Nov. 2018 alle 15:54

Dove mangiare la migliore carbonara a Roma | Ricetta tradizionale e origine della pasta: come farla perfetta, la classifica e i ristoranti

La carbonara è un piatto che divide. E’ un piatto che crea lotte e contese. Ed è semplicemente il primo piatto più amato nella tradizione gastronomica italiana. Si discute talmente tanto delle sue origini che si è aperta persino una discussione sulla sua nascita. Secondo alcuni studiosi quando le truppe Usa arrivarono a liberare l’Italia nel 1944, trovandosi a gestire principalmente il bisogno di mangiare e avendo a disposizione solo delle fantomatiche “Razioni K” (che erano composte da uovo liofilizzato e bacon), decisero di unire i loro cibi mischiandoli con gli spaghetti.

E così, dicono, nacque la Carbonara. Altri, più fedeli alla tradizione, ci raccontano invece che la Carbonara è solo la naturale prosecuzione di un noto piatto abruzzese chiamato “cacio e ova”. Da quelle parti, verso Rieti (non lontanissimo dall’Abruzzo) i pastori di Grisciano si inventarono una pasta fatta di guanciale, pepe e pecorino. Secondo alcuni era l’antenato dell’amatriciana: la Griscia. Forse proprio da questo miscuglio tra “cacio e ova” e “griscia” nacque il piatto più popolare d’Italia.

Origine o non origine, a Roma si discute anche di quale sia la “migliore” carbonara tra i vari ristoranti e le varie trattorie. E su questo, non ci sono dubbi: il materiale è da “scannatoio sociale”. La carbonara è un piatto ambito e tutti ormai si affaticano a prepararlo perfettamente, credendo di creare una propria scuola di pensiero, oppure di potersi modernizzare nella preparazione.

Insomma, ci sembrava giusto dire la nostra, dividendo la carbonara romana in tre micro blocchi di ristorazione che sintetizzano, come prima cosa, la tradizione (la classe povera), come seconda categoria la gauche caviar (ironicamente la Roma alternativo/fighetta) e infine l’aristocrazia (cioè la ricerca della “stella Michelin creativa”).

Dove mangiare la migliore carbonara a Roma | Carbonara tradizionale | Ristoranti

Quella abbondante, quella zozza, quella che la “gente” ama e divinizza. Quella che per anni è stata tramandata nei ristoranti storici come “Checchino” a Testaccio, “La sora lella” all’Isola Tiberina o “Checco er Carettiere” (posto in cui negli anni 70 cenavano Sergio Leone, Robert De Niro, Muhammad Alì e Gabriel Garcia Marquez). Quella che conosciamo dalle nostre sale da pranzo, quella preparata dalle nostre nonne, quella insomma da mangiare quanto hai “veramente” fame.

Dove mangiare la migliore carbonara a Roma | Carbonara radical chic | Ristoranti 

E’ un termine che va molto di moda ed è abusato da certa classe politica. Ma ha un significato chiaro: sottintende cioè un certo sinistrismo d’elite che vuole essere proletario e basso senza realmente “esserlo” nell’anima. La carbonara radical chic è quella che non vuole essere solo “gourmet”, ma vuole anche stupire. Che vuole entrare in una logica creativa mantenendo prezzi decenti solo perché fa molto “proletario”. Insomma, la carbonara che trasforma delle trattorie semplici in bettole chic di quartiere, dando a esse un senso involontario di artificiosità.

Dove mangiare la migliore carbonara a Roma | Carbonara gourmet | Ristoranti

“Vorrei ma non posso essere stellato” oppure “sono sempre vicino alla Stella e mi ci manca poco”. Insomma, i chef del momento, i guru della ristorazione romana. Quelli da Gambero Rosso, da guide e serate evento. Assoluti leader comunicativi che sperimentano, aprono e riaprono ristoranti e cercano sempre di essere delle celebrità (nei social e in tv). A volte riadattano i piatti, sperimentano al limite del maniacale, insomma: fanno carbonare “gourmet”. Ma costose.

Ecco, quindi, lo spaccato delle carbonare romane. Con una visione più sociologica che gastronomica.
Vi chiedo – lettori attenti . di criticare ,massacrare l’articolo o magari correggere qualche disattenzione. Ma soprattutto di segnalarci ristoranti da inserire nelle nostre macro-categorie.

Perché in un epoca di commenti su tutto, di condivisioni ossessive di post e link , di competenze a 360 gradi e post verità, credo non ci sia nulla di meglio dello sfogarsi su un tema così nazional popolare.

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