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    Grida e insulta gli altri passeggeri sul volo New York-Milano, la psicoterapeuta: “Così ho provato a calmarlo”

    Un passeggero dà in escandescenze e alla fine il comandante decide di rientrare negli Stati Uniti per farlo sbarcare

    Di Maria Teresa Camarda
    Pubblicato il 19 Lug. 2019 alle 19:47 Aggiornato il 19 Lug. 2019 alle 21:38

    Volo New York-Milano, paura a bordo

    Momenti di panico e follia sul volo New York-Milano di  questa mattina, venerdì 19 luglio. Un passeggero, all’improvviso, un paio d’ore dopo il decollo dall’aeroporto “J.F. Kennedy” di New York, avvenuto attorno alle 4 (ora italiana), ha iniziato a dare in escandescenze, arrivando persino a ferirsi da solo.

    L’equipaggio di Air Italy ha tentato in tutti i modi di calmarlo, di riportare la situazione alla normalità, rassicurando anche gli altri passeggeri, ma non c’è stato nulla da fare. Il comandante, responsabile della sicurezza a bordo, ha deciso di fare dietrofront e tornare negli Stati Uniti per farlo sbarcare.

    “Sbarcare un passeggero è sempre l’ultima scelta possibile, ma considerate le circostanze, è stata una decisione presa nell’interesse della sicurezza di tutte le persona presenti a bordo del volo”, ha spiegato la compagnia Air Italy in una nota.

    Il comportamento del passeggero, un uomo sulla quarantina che viaggiava solo, per il comandante non era più compatibile con la permanenza a bordo. Ha insultato gli altri passeggeri, ha mostrato dei comportamenti aggressivi verso i componenti dell’equipaggio, con uno scatto è caduto per terra e si è ferito al volto. In soccorso dell’equipaggio, sono intervenuti due medici e una psicoterapeuta che si trovavano tra i passeggeri.

    La testimonianza della psicoterapeuta a bordo

    “Uno steward ha notato a un certo punto che l’uomo era agitato e lo ha portato in coda all’aereo, dove si trovava il mio posto”, racconta a TPI Monia Crimaldi, psicoterapeuta di Palermo.

    “Sentivo che urlava e colpiva delle cose, così mi sono avvicinata per vedere se riuscivo ad agganciarlo per avanzare un contenimento psicologico”, – prosegue la dottoressa. Crimaldi ha provato a farlo concentrare chiedendogli il nome, o l’età, ma l’uomo era in preda a una frenesia psicomotoria che non ha permesso di calmarlo.

    In più, quando si è fatto male al viso, sono intervenuti per medicarlo anche due medici che si trovavano in cabina.

    La decisione di tornare indietro

    Il comandante, a quel punto, si è confrontato in cabina di pilotaggio con la psicoterapeuta e i medici. Quando ha capito che l’uomo sarebbe stato un pericolo per se stesso e per gli altri ha deciso di tornare indietro e atterrare d’emergenza a New York.

    “Gestiamo con estrema attenzione situazioni di questo tipo, agendo nel modo più rapido e appropriato possibile”, spiega la nota della compagnia.

    Allo scalo “John Fitzgerald Kennedy” l’uomo è stato prelevato direttamente a bordo dalla polizia di New York e dal personale medico dell’aeroporto. Gli altri passeggeri sono stati assistiti dal personale della compagnia aerea Air Italy. Poi, una volta effettuato il rifornimento al velivolo, l’aereo è ripartito nel minor tempo possibile per Milano Malpensa.

    Con qualche difficoltà per chi avrebbe dovuto prendere una coincidenza per altre destinazioni e, invece, ha dovuto stravolgere i propri piani. E accettare l'”invito” della compagnia a trascorrere una notte (o più notti) in albergo.

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