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    C’è una terza persona coinvolta nel giallo di Viviana Parisi? Le 3 ipotesi degli investigatori

    Viviana Parisi con il figlio Gioele
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 10 Ago. 2020 alle 13:47

    Gli inquirenti che indagano sulla morte di Viviana Parisi e sulla scomparsa del figlio Gioele hanno formulato per ora tre ipotesi. Due di queste contemplano il coinvolgimento nel caso di una terza persona. “Non escludiamo nessuna pista”, ha dichiarato nei giorni scorsi il procuratore capo di Patti, Angelo Cavallo. Dopo il ritrovamento del cadavere della donna, però, sarebbero tre le ricostruzioni considerate più plausibili dagli investigatori. A rivelarlo è l’agenzia di stampa Adnkronos.

    La prima ipotesi è che Viviana Parisi abbia ucciso il figlio, ne abbia nascosto il corpo e si sia poi suicidata. La seconda ipotesi è che la donna avesse un appuntamento con qualcuno, che ha poi ucciso lei e il bambino. La terza ipotesi è che Viviana abbia affidato Gioele a una terza persona per poi allontanarsi e togliersi la vita.

    Al momento non risultano indizi che avvalorino il sospetto della terza persona, men che meno sulla sua possibile identità. Il coinvolgimento nel giallo di un’altra figura, però, consentirebbe di dare un senso ai 20 minuti di buco nella ricostruzione di quel maledetto mattino di lunedì 3 agosto 2020.

    Viviana Parisi è uscita dall’autostrada a Sant’Agata di Militello alle 10.32 e poco dopo le 10.50 è rientrata. Cosa è successo in quel lasso di tempo? Perché la donna è uscita a Sant’Agata? Aveva appuntamento con qualcuno? E, quando è rientrata in autostrada, suo figlio Gioele era ancora con lei? Sono tutte domande che per ora non hanno una risposta. Ricostruire quei 20 minuti potrebbe consentire di avvicinarsi alla soluzione del caso e al ritrovamento del bambino.

    Nelle ultime ore una novità è emersa. Quando Viviana è uscita dall’autostrada non ha pagato il pedaggio: la donna ha citofonato all’operatore del casello per far alzare la sbarra. Le videocamere hanno inquadrato solo la targa dell’automobile e, quindi, le immagini non sono utili a stabilire se a bordo ci fosse (ancora) Gioele.

    Si spera che dietro questo mancato pedaggio possa nascondersi un elemento utile ai fini dell’indagine. Intanto continuano le ricerche del bambino di 4 anni. La madre era uscita di casa (a Venetico, provincia di Messina) portando con sé il figlio, dicendo al marito che andava a comprargli delle scarpe in un centro commerciale di Milazzo. Invece di dirigersi a Milazzo, però, ha imboccato l’autostrada in direzione Palermo.

    Dopo aver percorso circa 100 chilometri, Viviana è uscita allo svincolo di Sant’Agata per poi rientrare in autostrada. Poco dopo, all’altezza di Caronia, l’auto della donna si è scontrata con un furgone: un lieve incidente, dopo il quale la donna ha abbandonato il mezzo e si è dileguata nel nulla (non si sa se insieme a Gioele).

    Sabato 8 agosto il cadavere della donna è stato ritrovato ai piedi di un traliccio in un bosco a circa un chilometro di distanza dal luogo del sinistro. Del bambino ancora non c’è traccia. I parenti e il marito di Viviana Parisi non credono all’ipotesi del suicidio: per loro la donna è stata uccisa da qualcuno.

    Leggi anche: Messina, mamma e figlio scomparsi: ritrovato il corpo di Viviana Parisi, ora si cerca Gioele. Tutti i punti oscuri della vicenda

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