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    Resistenza operaia: viaggio nella Gkn di Firenze dove 422 lavoratori sfidano la multinazionale che li ha licenziati

    Credit: Michele Lapini
    Di Alessandro Di Battista
    Pubblicato il 4 Ott. 2021 alle 15:46 Aggiornato il 5 Ott. 2021 alle 16:47

    All’interno della fabbrica tutto è in ordine. I muletti ben parcheggiati, i pavimenti puliti, le barre di acciaio grezzo stipate all’interno di grandi cassoni. I semiassi e i giunti che fino a poche settimane fa uscivano dalla Gkn di Campi Bisenzio, in provincia di Firenze, in direzione Modena per esser montati sulle Maserati brillano uno accanto all’altro. Lo stabilimento potrebbe tornare a produrre in poche ore. Giusto il tempo di accendere i motori delle macchine e riavviare i costosissimi robot di ultima generazione che permettono il controllo qualità. Nuovi macchinari, appena acquistati e ancora imballati, giacciono nelle grandi stanze laterali della fabbrica.

    La Gkn, d’altronde, andava bene e gli investimenti non mancavano. Eppure, il 9 luglio scorso, i 422 lavoratori dell’azienda hanno ricevuto una mail con la quale veniva comunicato loro il licenziamento. Decisione presa dai vertici di Melrose Industries, il fondo finanziario inglese proprietario dal 2018 della Gkn. Il motto di Melrose è chiaro: “Compra, migliora, vendi”. Ragion per la quale un gruppo di colletti bianchi della City di Londra ha deciso di chiudere una fabbrica a Campi Bisenzio, una cittadina che presumibilmente neppure sanno dove sia…

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