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    Uccisa in strada dall’ex denunciato per stalking: quella di Vanessa Zappalà era una morte annunciata

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 23 Ago. 2021 alle 15:21 Aggiornato il 23 Ago. 2021 alle 17:05

    Chi era Vanessa Zappalà, uccisa dall’ex fidanzato già denunciato per stalking

    “Non mi fa niente, è solo geloso”: così parlava Vanessa Zappalà, la 26enne uccisa con diversi colpi di pistola sparati dal suo ex fidanzato sul lungomare di Aci Trezza, in provincia di Catania, di Antonino Sciuto, il 39enne già denunciato per stalking dalla vittima e trovato impiccato in un terreno di uno zio poche ore dopo il delitto.

    Secondo quanto ricostruito, la ragazza è stata uccisa nella notte tra domenica 22 e lunedì 23 agosto. L’uomo, che come detto era stato denunciato più volte dalla vittima per stalking ed era attualmente sottoposto a divieto di avvicinamento, ha raggiunto Vanessa, la quale era in compagnia di alcuni amici, per cercare un chiarimento, dopodiché ha sparato alcuni colpi a bruciapelo, ferendo in modo lieve anche un’amica della giovane.

    Quella di Vanessa Zappalà era purtroppo una tragedia annunciata, così come testimonia anche un post di una sua amica, che su Facebook ha scritto: “Ti avvisavo ogni sera: ‘Stai attenta che si apposta sotto casa nostra’”.

    “Tante volte ti inviavo messaggi ‘Stai attenta Vale, ho paura’ – scrive ancora l’amica – e tu rispondevi ‘Tranquilla non mi fa niente, è solo geloso'”.

    “E adesso come farò ogni sera ad affacciarmi senza chiederti: ‘Vane che fai?’ E tu: ‘Niente, fumiamoci una sigaretta nel balcone’. Principessa del mio cuore, ogni volta che entrerò al panificio non ti vedrò. Stamattina il mio pianto, le mie urla, con mia mamma abbiamo capito tutto senza sapere ancora la notizia”.

    Nata a Trecastagni, paesino alle pendici dell’Etna, Vanessa Zappalà lavorava in un panificio. “Facevi casa e lavoro, una ragazza tranquilla, buona, gentile, educata”: così la descrive un’amica sui social.

    E ora in paese, dove tutti conoscevano la ragazza, sono in molti a chiedere giustizia, tentando di capire perché, nonostante le denunce, l’assassino di Vanessa abbia avuto la libertà di avvicinare la ragazza e toglierle la vita.

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