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    Vaiolo delle scimmie, parla il prof. Baldanti del S. Matteo di Pavia: “Chiunque si può infettare”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 1 Giu. 2022 alle 19:31

    Il team di virologi e ricercatori dell’Ospedale San Matteo di Pavia, guidato dal professor Fausto Baldanti, ha sequenziato per la prima volta in Italia l’intero genoma di un ceppo di vaiolo delle scimmie, prelevato direttamente dal tampone cutaneo di uno dei pazienti di ritorno dalle Canarie, grazie a un particolare approccio di metagenomica di nuova generazione. Secondo Baldanti la scoperta scientifica è importante perché permette di comprendere meglio che origini ha il virus e i suoi movimenti.

    “L’analisi ha mostrato chiaramente che il genoma ottenuto appartiene al ceppo dell’Africa occidentale, ed è quindi strettamente correlato con i focolai di Spagna e Portogallo. Abbiamo inoltre la prova che questo sia un virus più grande, ovvero più stabile geneticamente: significa che non ci dobbiamo aspettare una deriva di varianti come quelle del Covid-19”, ha dichiarato il professore del San Matteo in un’intervista a Fanpage.it. Per Baldanti continuare a sequenziare i ceppi permetterà di comprendere perché il virus ultimamente ha acquisito una maggior diffusione da uomo a uomo.

    “Si è detto che gli individui colpiti sono maschi, che hanno rapporti sessuali con altri maschi e che abbiano avuto un qualche legame con la Spagna o il Portogallo. Quel che è certo però è che questo virus di vaiolo può colpire chiunque: non è ristretto a determinate categorie di persone. Ricordiamolo, tutte le persone sono infettabili. Il contagio avviene infatti attraverso le gocce salivari e il contatto con le vescicole cutanee infette”, ha chiarito poi Baldanti nell’intervista. Secondo il professore inoltre “è probabile che questi salti” da animale a uomo si ripropongano con più frequenza nel futuro” vista la mutata situazione ecologica di un mondo sempre più popolato, urbanizzato e interconnesso.

     

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