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    Non solo AstraZeneca: il governo britannico pubblica i dati delle possibili reazioni causate dal vaccino Pfizer

    Credit: Ansa

    Le reazioni avverse (a tutti i vaccini, non solo AstraZeneca) sono possibili, ma molto rare. Ammalarsi di Covid e morire, invece, è un rischio ben più grande

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 19 Mar. 2021 alle 15:57

    Dopo il via libera dell’Ema su AstraZeneca, che ha ribadito la sicurezza del vaccino anti-Covid prodotto dall’azienda anglo-svedese, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha revocato il divieto d’uso stabilito in via precauzionale qualche giorno fa, consentendo la ripartenza delle somministrazioni di questo medicinale. Il parere dell’Ema è l’ennesima conferma che i vaccini anti-Covid approvati dalle autorità competenti sono sicuri. Questo non vuol dire che siano sempre escluse reazioni avverse al vaccino: come per tutti i farmaci, è ovviamente possibile che queste si verifichino, anche se si tratta di fenomeni molto rari, e che possono verificarsi con tutti i tipi di vaccino – Pfizer, AstraZeneca e Moderna – come testimoniano i dati raccolti in Europa, Italia e Regno Unito.

    Reazioni avverse Pfizer: i dati del Regno Unito

    Per quanto riguarda in particolare il vaccino Pfizer, alcuni dati arrivano dal Regno Unito, che ha pubblicato un report datato 7 marzo 2021 con il riepilogo generale dopo la somministrazione di 10,9 milioni di prime dosi. Secondo l’Mhra (Medicines and Healthcare products Regulatory Agency), l’autorità regolatoria britannica per i farmaci, i casi di possibili reazioni avverse segnalate sono 35.325 da quando il siero è in somministrazione.

    Gli eventi più frequenti che sono stati segnalati hanno riguardato disturbi generali (oltre 26mila), disturbi del sistema nervoso (oltre 16mila) e disturbi del tessuto muscolare (circa 11mila). Seguono disturbi gastrointestinali (meno di 10mila) e disturbi della pelle (poco più di 6mila casi). Sono stati segnalati circa 2mila casi di disturbi del sangue, poco più di mille disturbi dell’occhio e un numero simile di disturbi cardiaci.

    Le segnalazioni, come spiega il sito governativo, avvengono tramite il sistema “yellow card” (cartellino giallo): un meccanismo mediante il quale chiunque può segnalare volontariamente qualsiasi reazione avversa o effetto collaterale – anche solo sospetto – al vaccino. Di questi eventi, dunque, non è dimostrata la correlazione col vaccino: potrebbe trattarsi benissimo di reazioni determinate da altre cause.

    Reazioni avverse ai vaccini, il dato in Italia

    A confermare l’estrema rarità delle reazioni avverse ai vaccini è un report dell’Aifa risalente al 26 febbraio (data dell’ultima stima dell’agenzia), che rende trasparenti i dati su questi episodi in Italia. Il report si riferisce a tutti i tipi di vaccini, quindi non solo a quello di AstraZeneca, di cui tanto si è parlato nei giorni scorsi. Come è logico, dato che il vaccino Pfizer/BioNTech è stato il più utilizzato in Italia, il 96 per cento delle segnalazioni riguarda proprio questo vaccino, e solo in minor misura il vaccino Moderna (1 per cento) e il vaccino AstraZeneca (3 per cento).

    Secondo il report dell’Aifa, in Italia sono 729 ogni 100mila dosi le reazioni avverse ai vaccini anti-Covid. Di queste, solo il 6,1 per cento sono state gravi. Le segnalazioni sono state registrate dalla Rete nazionale di farmacovigilanza Aifa, per un totale complessivo di 30.015 segnalazioni analizzate su un totale di 4.118.277 dosi somministrate per tutti i vaccini.

    Da quanto emerge dal rapporto Aifa, il 93,6 per cento degli eventi avversi più segnalati per tutti e tre i vaccini sono di lieve entità e “in linea con le informazioni già presenti nel riassunto delle caratteristiche del prodotto dei vaccini”. Parliamo di febbre, cefalee, dolori muscolari e articolari, dolore in sede di iniezione, brividi e nausea.

    Le segnalazioni gravi corrispondono al 6,1 per cento del totale, con un tasso di 44 eventi gravi ogni 100mila dosi somministrate, indipendentemente dal tipo di vaccino e dalla dose somministrata. In genere, inoltre, questi eventi sono insorti nell’87 per cento dei casi lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo.

    Le segnalazioni della banca dati dell’Ema

    Secondo la banca dati dell’Ema, che raccoglie i casi di sospette reazioni avverse  trasmessi dalle autorità nazionali di regolamentazione dei medicinali e dalle aziende farmaceutiche titolari delle autorizzazioni, risultano 102.100 segnalazioni di eventi avversi per il vaccino Pfizer, 54.571 per AstraZeneca e 5.939 per Moderna.

    Il dato che scende rispettivamente a 17.056, 3.798 e 1.099 se scegliamo di considerare soltanto le patologie finite all’attenzione dell’opinione pubblica negli scorsi giorni (problemi cardiaci, vascolari, incluse trombosi e emorragie, e del sangue, incluse coagulopatie).

    Dai dati emergono 365 segnalazioni di persone decedute dopo (ma la correlazione causa-effetto è tutta da provare) un vaccino Pfizer per questo tipo di problemi: cardiaci (276 decessi), vascolari (74) e del sangue/sistema linfatico (15). Si tratta solo dello 0,00086 per cento sul totale delle 42.407.948 dosi di Pfizer distribuite nell’Ue più Islanda, Liechtenstein e Norvegia (i dati non tengono conto della possibile somministrazione del richiamo).

    Passando al vaccino AstraZeneca, dalla banca dati risultano 85 decessi per le stesse patologie rispetto a un totale di 14.874.397 dosi distribuite (solo lo 0,00057 per cento). In particolare, Astrazeneca ha visto segnalati 63 morti per disturbi cardiaci, 11 per problemi vascolari e altrettanti per patologie ematiche.

    Infine, nel caso di Moderna il totale dei morti per le tre patologie messe in possibile relazione con la somministrazione del vaccino è di 137 su un totale di 3.600.862 milioni di dosi distribuite: 96 decessi per problemi cardiaci, 32 per effetti collaterali vascolari e 9 per problemi del sangue. La percentuale è dello 0,0038 per cento sul totale delle dosi messe a disposizione.

    Perché l’Ema dica che i benefici del vaccino superano i rischi

    Come già sottolineato in precedenza, questi disturbi non necessariamente rappresentano reazioni al vaccino anti-Covid, dal momento che la correlazione non è provata scientificamente. Inoltre, come abbiamo visto, le reazioni avverse possono essere legate a tutti i tipi di vaccini (non solo ad AstraZeneca) e restano comunque molto rare.

    Al contrario, ammalarsi di Covid-19 e morire è estremamente più probabile: come sottolinea questo articolo su Today.it, in Italia con i 103mila morti su 60 milioni Covid-19 l’incidenza è dello 0,17 per cento. Ipotizzando che, su sei milioni di vaccinati, fossero davvero morte cinque persone a causa del vaccino (dato già escluso in realtà da diverse autopsie) l’incidenza sarebbe dello 0,0001 per cento. Questo mostra con chiarezza perché l’Ema dica che i benefici del vaccino superano i rischi.

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