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    Vaccini Pfizer: ecco quali Regioni registreranno più tagli. I governatori di Friuli e Toscana: “Faremo solo i richiami”

    Credit: Vincent Isore/IP3 via ZUMA Press
    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 18 Gen. 2021 alle 10:46 Aggiornato il 18 Gen. 2021 alle 17:08

    Da oggi in Italia e in altri Paesi europei si riducono le consegne dei vaccini anti-Covid prodotti da Pfizer: l’azienda ha annunciato il taglio di quasi 165mila dosi questa settimana per il nostro Paese, ufficialmente a causa dei lavori di potenziamento dell’impianto di Puurs, in Belgio. La riduzione dovrebbe essere temporanea e non dovrebbe far slittare il calendario delle consegne del primo trimestre 2021, secondo le rassicurazioni della presidente della commissione Ue Ursula Von der Leyen.

    In una nota dell’ufficio stampa del Commissario Straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri si legge che “la Pfizer ha comunicato, senza alcun preavviso, nel pomeriggio di venerdì 15 gennaio, che avrebbe unilateralmente ridotto le fiale destinate all’Italia nel corso della prossima settimana del 29 per cento“. È stata sempre la Pfizer, precisa la nota, ad aver “unilateralmente redistribuito le dosi da consegnare ai 293 punti di somministrazione sul territorio italiano”.

    Ma la distribuzione del danno delle 164.970 dosi mancanti desta a sua volta preoccupazione perché non è proporzionale per ciascuna Regione italiana. “L’arbitraria distribuzione decisa dall’azienda, non condivisa né comunicata agli uffici del Commissario”, sottolinea la nota, “produrrà un’asimmetria tra le singole Regioni, con una differente riduzione delle consegne e con sei Regioni che non subiranno alcuna riduzione”.

    I sospetti di Arcuri

    Dopo l’annuncio della multinazionale americana, il commissario Arcuri aveva chiesto di non tagliare le dosi, minacciando azioni legali. La Pfizer ha risposto con una comunicazione ufficiale, ma senza indicare una data precisa per la ripresa delle forniture a pieno regime, che in un precedente comunicato era stata fissata al 25 febbraio. Nel messaggio, l’azienda si limita a dire che “secondo le attuali informazioni le forniture saranno in linea con le previsioni“.

    Una risposta che ha lasciato perplessa la struttura del commissario dove da giorni, secondo quanto riferiscono fonti del governo italiano al Corriere, cova il sospetto che tagli e ritardi siano in realtà dovuti al fatto che Pfizer dirotti parte delle fiale destinate all’Ue verso Paesi extraeuropei, disposti a pagare di più. L’ipotesi è stata smentita dall’azienda, che sostiene che a causare lo slittamento siano i lavori di potenziamento dell’impianto in Belgio, ritenuti necessari per aumentare la produzione del vaccino da 1,3 miliardi a 2 miliardi di dosi, come annunciato poco più di una settimana fa.

    Vaccini Pfizer, i tagli Regione per Regione

    Secondo quanto riportato nella nota stampa di Arcuri, le 6 Regioni che non avranno tagli nella distribuzione dei vaccini Pfizer-BioNTech sono Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise, Umbria e Valle d’Aosta. Nelle province autonome di Trento e Bolzano il taglio riguarda addirittura il 60 e il 57 per cento. In Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Veneto ed Emilia Romagna arriveranno circa la metà delle dosi.

    Le Regioni altre maggiormente penalizzate sono Calabria e Puglia (entrambe con -38,4 per cento), Toscana (-36 per cento), Lombardia (-26,8 per cento) e Lazio (-25 per cento). Seguono quindi Sicilia (-23,8 per cento), Piemonte (-11,6 per cento), Liguria (-11,1 per cento) e Campania (-10,8 per cento). In termini assoluti, le Regioni più colpite sono Lombardia, Emilia Romagna e Veneto: con meno 25 mila dosi. Ma ne perdono quasi 12mila sia Puglia che Sicilia.

    Le Regioni che valutano lo stop alle prime somministrazioni

    Di fronte alle dosi mancanti, il timore è che la Pfizer disattenda gli impegni ancora per qualche settimana e che questo, soprattutto per le Regioni che non hanno tenuto da parte le scorte per i richiami, possa rappresentare un problema.

    Nel Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga ha decretato di fatto lo stop momentaneo della vaccinazione. “Dal 19 verranno inoculati solo i richiami, mentre chi è in agenda per la prima somministrazione da martedì, circa tremila persone, verrà ricontattato”, ha annunciato il governatore, che ha chiesto ad Arcuri “equità nel redistribuire il taglio sul territorio nazionale”.

    Anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani blocca da oggi e fino al 21 gennaio la prima somministrazione, allo scopo di conservare le dosi per chi deve effettuare la seconda somministrazione. I governatori Stefano Bonaccini (Emilia Romagna) e Michele Emiliano (Puglia) stanno valutando di far slittare di qualche giorno la prima iniezione. A essere penalizzati potrebbero essere gli over 80, che in questi giorni avrebbero dovuto ricevere la prima dose in diverse Regioni.

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