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    Vaccini in Lombardia, chiunque può prenotarsi con un link su WhatsApp: la falla nel sistema

    Credits: Ansa e Twitter
    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 10 Mar. 2021 alle 11:15

    Vaccini Covid in Lombardia, chiunque può prenotarsi con un link su WhatsApp

    Dopo le dosi di vaccino anti Covid avanzate e “buttate via o regalate a parenti e amici” quando le persone non si presentano all’appuntamento vaccinale, scoppia un altro caos che riguarda il prezioso farmaco. In Lombardia persone non aventi diritto sono state in grado di prenotare il vaccino e saltare la fila attraverso un semplicissimo link su WhatsApp, in questo modo tanti “furbetti” hanno ricevuto la vaccinazione anche se non appartenenti alle categorie prioritarie.

    A far emergere la falla della piattaforma online predisposta da Lombardia per le prenotazioni dei vaccini nella regione tra le più colpite dal Covid è stata un’inchiesta di Radio Popolare. Attraverso un semplice link su WhatsApp o Telegram che ha girato su chat e gruppi privati tantissimi cittadini si sono vaccinati nell’hub della Asst Santi Carlo e Paolo di Milano allestito all’ospedale militare di Baggio saltando la lista di attesa.

    “Ho fissato l’orario – racconta una testimone a Radio Popolare – e tempo dieci minuti ho avuto la mail di conferma per andare il giorno 8 marzo alle 12.05 presso l’ospedale militare di Baggio. Non ci credevo fino in fondo ma quando sono arrivata qui, incredibilmente, ho verificato che ero davvero in lista!”. E al momento della somministrazione nessuno le chiede niente. “Pensavo mi avrebbero chiesto chi sono, cosa faccio, se avessi diritto in quanto appartenente a una determinata categoria. Invece, niente”, aggiunge la ragazza.

    Tantissime anche le testimonianze online, ma Radio Popolare ha seguito la procedura arrivando fino alla somministrazione (il giornalista ha rifiutato il vaccino all’ultimo, ndr) per verificare la veridicità della notizia. Alla fine la prenotazione è stata approvata senza nessun controllo. Nel modulo da compilare prima della vaccinazione al soggetto veniva chiesto di inserire solo nome, cognome e codice fiscale. Nessuna indicazione della categoria che ha la precedenza.

    Il direttore sociosanitario dell’ASST, Giorgio Cattaneo, interpellato da Radio Popolare ha dichiarato: “Certo, ci sono dei controlli per verificare che il link non venga utilizzato da persone che non ne hanno il diritto. Ma sono controlli che possono essere bucati”. E ha aggiunto: “Il sistema di prenotazione è quello sì, i controlli li facciamo, i casi riscontrati di persone che sono venute senza averne diritto sono limitatissimi”.

    Leggi anche: Ecco che fine fanno i vaccini avanzati a causa di chi non si presenta (di Clarissa Valia e Veronica Di Benedetto Montaccini)

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