È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Il magazine, disponibile già da ora nella versione digitale sulla nostra App, e da domani, venerdì 21 novembre, in tutte le edicole, propone ogni due settimane inchieste e approfondimenti sugli affari e il potere in Italia, storie inedite e reportage dal mondo, e grande spazio alla cultura con alcuni tra i più importanti intellettuali italiani.
La cover story è dedicata ai nuovi ponti dell’energia. L’addio ai combustibili fossili. La crescita delle rinnovabili. La rivoluzione digitale che fa impennare la domanda di Gwh. Il mondo va verso un’elettrificazione spinta. Ma non basta costruire più impianti solari ed eolici. Servono anche moderne infrastrutture in grado di sostenere il cambiamento.
“Nei prossimi anni serviranno più infrastrutture per la trasmissione e la distribuzione di elettricità. Mentre i metanodotti potranno essere riconvertiti al trasporto di combustibili bio o sintetici”. Colloquio col prof. Delfanti (Politecnico Milano).
E ancora: dalle pompe di calore ai data center. Dalle auto a batteria ai nuovi processi industriali. Ecco perché entro il 2035 la domanda globale di elettricità crescerà del 40%.
La tutela della biodiversità. Le bonifiche ambientali. La prevenzione del rischio idrogeologico. E la formazione di nuovi professionisti dell’energia. Ecco l’impatto collaterale del Tyrrhenian Link.
Spazio, poi, alla Cop30 in Brasile. Il presidente è il grande regista della Conferenza Onu sul Clima a Belém. Ma intanto continua a spingere gli idrocarburi. E la deforestazione avanza nell’Amazzonia che rischia di diventare la nuova frontiera dell’estrazione petrolifera.
“Siamo in guerra ma siamo una preda facile”. Carlo Corazza, direttore dell’ufficio del Parlamento Ue in Italia a TPI: “È la nostra ultima occasione”.
Rapper, immigrato, attivista contro gli sfratti. Nato in Uganda da una famiglia di origini indiane, ha ottenuto la cittadinanza Usa solo nel 2018. Ecco chi è il primo sindaco musulmano della Grande Mela. Odiato da Trump.
Il primo progetto nei Baltici era stato bocciato da Bruxelles. Ma le incursioni aeree arrivate fino in Francia hanno spinto Nato e Ue a voler costruire una barriera difensiva che dal 2028 andrà dalla Finlandia alla Bulgaria. Ecco come sarà e quanto potrebbe costarci.
Questo e molto altro nel nuovo numero del settimanale The Post Internazionale in edicola da domani e disponibile già da ora nella versione digitale.
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