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    Tardelli ammette: “Anche a me davano il Micoren. Spero di essere fortunato, non vedo centenari”

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 21 Gen. 2023 alle 13:02

    Tardelli ammette: “Anche a me davano il Micoren. Spero di essere fortunato, non vedo centenari”

    Anche Marco Tardelli si espone sull’uso dei farmaci nel calcio e ammette di aver assunto il famigerato Micoren. “E chi non ha preso il Micoren?”, ha detto in un’intervista a Il Corriere della Sera il campione del mondo, vincitore di cinque scudetti con la Juventus. Il riferimento è all’antiasmatico utilizzato anche per migliorare la performance sportiva dei giocatori, entrato tra le sostanze vietate solo in periodi successivi. Del farmaco si è tornato a parlare dopo le dichiarazioni sui rischi del doping fatte negli ultimi giorni da ex giocatori come Dino Baggio e Massimo Brambati.

    “Spero di essere fortunato, tutto qui. Non credo che ci sia un legame diretto tra le medicine prese e la morte prematura di certi sportivi. Nessuno ha mai spiegato questa relazione. Come si fa a sostenerlo?”, ha detto l’ex campione, per poi precisare: “certo che centenari nello sport non si vedono. La normalità è 80-82-83 anni, forse perché il nostro corpo è maggiormente usurato”.

    Nell’intervista, Tardelli ha anche commentato le recenti parole di Dino Baggio. “Non ha fatto un j’accuse, ha chiesto di capire: datemi una mano a comprendere cosa ho assunto, quali conseguenze possono esserci. La verità è che ogni organismo reagisce in modo diverso”.

    Alla domanda se abusava di farmaci, l’ex centrocampista ha risposto che è “possibile”. “Se vogliamo fare lo sport che fa bene alla salute, si fa la corsetta, la passeggiata. Ma non è certo questo il caso dello sport professionistico, quindi estremizzato. Se stavo bene tutto ok, ma io andavo in campo anche se non ero in perfette condizioni. I tempi di recupero erano stretti, si doveva giocare e quindi è possibile che abbia abusato di qualche farmaco”.

    “È successo anche che abbia finto di prendere un farmaco”, ha ricordato. “La verità è che ci fidavamo del medico della società. Non avevamo la conoscenza e la consapevolezza attuale. Col passare del tempo alcuni farmaci sono stati vietati, non si possono più usare”.

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