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    Stupro in un pub a Viterbo: condannati i due ex militanti di Casapound Chiricozzi e Licci

    La vittima una donna di 36 anni. Agli atti dell'inchiesta tre video e quattro foto con l'orrore della violenza

    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 15 Nov. 2019 alle 20:51

    Stupro in un pub a Viterbo: condannati i due ex militanti di Casapound

    Sono stati condannati dal gup di Viterbo i due ex militanti di Casapound accusati di avere violentato nell’aprile scorso una donna di 36 anni in un pub del capoluogo della Tuscia. Il giudice ha inflitto, in abbreviato, Francesco Chiricozzi e Riccardo Licci. Il primo è stato condannato a 3 anni. Il secondo a 2 anni e 10 mesi. È stato disposto un risarcimento in favore della vittima di 40 mila euro.

    Chiricozzi e Licci dal 13 settembre scorso si trovavano agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico. L’accusa nei loro confronti era di aver fatto ubriacare la donna, di averla poi picchiata fino a farle perdere i sensi, di averla violentata per ore, prima l’uno e poi l’altro, riprendendo la scena con i telefonini.

    Agli atti dell’inchiesta ci sono tre video e quattro foto con l’orrore della violenza. “Le immagini sono agghiaccianti – hanno più volte ripetuto gli investigatori – una violenza continua e ripetuta”.

    In base alla ricostruzione dell’accaduto, contenuta nell’ordinanza firmata dal Gip, la donna “intorno alle 23 dell’11 aprile, dopo avere consumato una birra al bancone, si era seduta al tavolo per ordinare una pizza intrattenendosi a conversare con i due ragazzi che nel prosieguo l’avevano invitata a seguirli per continuare a bere gratuitamente nell’altro pub di loro proprietà”.

    Il posto è l’Old Manners Tavern, un locale che è registrato come associazione sportiva ma in realtà è considerato uno dei luoghi di ritrovo di Casapound, di cui i due avevano le chiavi.

    “Mi sono fidata, sembravano persone perbene. Ricordo un pugno. Poi, nulla. Mi sono svegliata piena di lividi”, raccontò la vittima. I due militanti di Casapund avevano parlato di “sesso consenziente”.

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