Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Cronaca
  • Home » Cronaca

    “È tutta colpa mia”: la vittima dello stupro di Primavalle tenta il suicidio in Spagna

    Di Giovanni Macchi
    Pubblicato il 6 Nov. 2022 alle 16:23 Aggiornato il 6 Nov. 2022 alle 16:25

    Una mattina dello scorso settembre la vittima dello stupro di Capodanno a Primavalle è stata trovata esanime nella sua stanza all’interno del campus universitario in Spagna, dove vive adesso nel tentativo di superare la terribile esperienza avvenuta nella notte del San Silvestro 2020. Aveva 16 anni quando sarebbe prima stata drogata con il Gbl (la cosiddetta droga dello stupro) e successivamente stuprata da un gruppo di almeno cinque ragazzi durante una festa organizzata in una villetta privata. “È tutta colpa mia”, è riuscita a dire mentre un’ambulanza la portava in ospedale, secondo quanto ricostruisce Repubblica. Da due mesi è tornata a vivere in Italia, dove alcuni specialisti stanno cercando di guarirla dalle ferite psicologiche che la violenza le ha lasciato. La ragazza, figlia di un diplomatico in Spagna, era arrivata alla festa con un gruppo di amiche dei Parioli. Quella notte ha cambiato per sempre la sua vita.

    La giovane si è sentita colpevole di quanto accaduto, e con l’avvicinarsi del processo ai presunti stupratori ha iniziato ad avere disturbi del comportamento alimentare e a compiere atti di autolesionismo, fino all’epilogo di settembre. “Volevo farmi del male”, ha detto alle persone che l’hanno soccorsa. In infermeria docenti e soccorritori scoprono i tagli sulle braccia, oltre a notare quanto è dimagrita. Dopo lo stupro e la denuncia ai carabinieri, la ragazza è tornata a Roma solo due volte per le audizioni davanti a magistrati, psicologi e carabinieri. Le sue amiche le fanno pesare il fatto di aver “messo tutti nei guai”. Per elaborare tutto quello che è successo Sara è aiutata da uno psicologo che la segue dal 2021.

    Il prossimo 22 novembre inizierà il processo a uno degli imputati, Patrizio Ranieri, 20 anni, accusato di lesioni e violenza sessuale di gruppo. Il ragazzo è agli arresti domiciliari da fine gennaio, avrebbe consumato la violenza insieme ad altri due ragazzi non ancora maggiorenni la notte del dramma: di loro si occuperà il Tribunale dei minori. Ranieri è il giovane che, dopo il rapporto con Sara in un bagno della casa, aveva mostrato la sua maglietta sporca del sangue della giovane gridando: “Ho avuto un rapporto con una vergine”.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version