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    Strage Suviana, trovati i corpi di due dispersi: salgono a cinque le vittime accertate. I sommozzatori: “Lì sotto è un inferno”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 11 Apr. 2024 alle 12:48 Aggiornato il 11 Apr. 2024 alle 13:13

    Strage Suviana, trovati i corpi di due dispersi: cinque le vittime accertate

    Sono stati trovati i corpi di due dei quattro dispersi nella strage di Suviana: sale, così, a cinque il numero delle vittime accertate dell’esplosione avvenuta all’interno della centrale idroelettrica della diga di Suviana, sull’Appennino bolognese.

    I cadaveri sono stati individuati dai sommozzatori al nono piano sottoterra, ma non sono stati ancora riportati in superficie, motivo per cui non si conoscono ancora le generalità delle due vittime, che vanno ad aggiungersi già alle tre accertate nei giorni scorsi.

    I sommozzatori hanno sottolineato le difficoltà nelle attività di ricerca. “Il problema è l’inquinamento dell’acqua. Principalmente la notte è stata dedicata alla bonifica da uno strato di acqua che invade i locali dove è avvenuto lo scoppio: in particolare sono stati rimossi quasi totalmente gli olii e gli idrocarburi presenti in superficie”.

    Intervistato da La Republica, il comandante dei sommozzatori della Guardia di Finanza di Rimini, Giovanni Cirmi, ha dichiarato: “Ho visto pareti spesse un metro e 80 letteralmente sfondate come fossero di cartongesso. L’esplosione deve essere stata tremenda”.

    “L’immagine di quelle grosse pareti abbattute dai pezzi di turbina schizzati via in ogni direzione con una violenza inaudita, non sara facile da dimenticare” ha aggiunto.

    Il sommozzatore ha aggiunto che ieri lui e i suoi colleghi hanno “potuto ispezionare soltanto il livello a meno 8, parliamo di 40 metri di profondita. Gli altri due piani inferiori erano gia completamente allagati e l’acqua stava iniziando a salire. Siamo andati avanti fin che e stato possibile, ma a quel punto siamo stati costretti a risalire, era troppo pericoloso continuare. Non c’erano le condizioni di sicurezza minime per continuare a operare”.

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