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    “Ho fatto da scudo umano a protezione dei lavoratori”: Fassina racconta a TPI l’aggressione subita dalla Polizia

    Stefano Fassina Credit: Veronica Di Benedetto Montaccini

    Intervista al deputato di LeU e consigliere comunale di Roma

    Di Mario Barbati e Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 5 Ott. 2019 alle 17:56 Aggiornato il 7 Ott. 2019 alle 13:14

     

    Stefano Fassina ferito: “Vi spiego perché dietro l’aggressione c’è molto di più”

    “L’aggressione che ho subito ha un peso politico e dietro c’è molto di più”. Stefano Fassina commenta così ai microfoni di TPI l’episodio in cui è rimasto ferito in settimana a Roma durante una manifestazione dei lavoratori di Roma Metropolitane, società del comune che si occupa della progettazione e della realizzazione di nuove linee della metro e di ampliare e ammodernare quelle esistenti.

    La manifestazione era pacifica ed era stata organizzata per protestare contro il licenziamento di 45 persone, proprio di fronte alla sede di Roma Metropolitane, in via Tuscolana 171.

    TPI ha intervistato in esclusiva il deputato di LeU e consigliere comunale di Roma Stefano Fassina per capire meglio le dinamiche della vicenda e lo stato di crisi della capitale.

    On. Fassina, abbiamo visto le immagini sinceramente sconcertanti del presidio fuori la sede di “Roma metropolitane”. Prima il presidio e poi la carica decisa della polizia: le chiediamo anzitutto la sua ricostruzione dei fatti. 

    La ricostruzione è molto semplice, una sessantina di lavoratori di “Roma metropolitane” avevano chiesto e avevano ottenuto l’autorizzazione a fare un presidio di fronte alla sede della società.

    La manifestazione si stava svolgendo senza alcun blocco di circolazione della strada, poi a un certo punto è arrivato un collaboratore dell’assessore al bilancio del comune di Roma che ha preteso di entrare nonostante dovesse fare una semplice comunicazione verbale al presidente della società.

    Abbiamo chiesto di poter parlare con l’assessore, anche per dare alle lavoratrici e ai lavoratori un minimo di attenzione politica, dal momento che sono stati licenziati.

    Questa possibilità è stata rifiutata e poi immediatamente la polizia ha forzato il blocco che avevamo fatto davanti all’ingresso della società. Il blocco lo abbiamo fatto con i segretari di CGIL, CISL, UIL, altri consiglieri comunali, come il capogruppo del Pd Pelonzi.

    Questo perché i lavoratori erano stati avvertiti che se fossero rimasti lì avrebbero preso una denuncia, ed è partita l’irruzione da parte della polizia che ha scortato dentro l’edificio il collaboratore dell’assessore Lemmetti.

    Siamo stati travolti, io sono stato schiacciato sullo stipite della porta e poi sono caduto per terra, altri hanno subito le stesse sorti. Il costo politico è molto elevato e se ne assume la responsabilità anzitutto l’assessore Lemmetti che si comporta come se fosse il padrone di Roma.

    Le immagini che abbiamo visto sono sicuramente indegne di un paese civile. Quello che fa pensare è che poi si parla di questi episodi solo quando viene coinvolto un personaggio noto, come in questo caso un parlamentare. Vorremmo capire però perché quei lavoratori manifestano lì e cosa c’è dietro questa storia, che riguarda in qualche modo la famosa metro C di Roma, i cui lavori sono cominciati anni fa e non sono terminati. 

    Al di là della vicenda inaccettabile avvenuta davanti la sede, il punto è che la giunta Raggi ha una politica sulle società municipalizzate molto pericolosa. Roma metropolitane è una delle vittime, perché è stata volontariamente portata al fallimento attraverso mancati trasferimenti, un blocco di trasferimenti che si è ripetuto per anni.

    Ricordiamoci che siamo ormai a tre anni e mezzo di gestione della giunta Raggi, con amministratori della società nominati dalla giunta stessa. È un problema molto serio perché la società supervisiona i lavori sulla metro C e questo complica ulteriormente l’esecuzione dei lavori.

    Quindi oltre al sacrificio dei lavoratori, c’è un problema sulle attività che questa società non svolgerà più con le conseguenze sui tempi di realizzazione della metro. Ripeto, è una strategia sapiente portata avanti dall’assessore Lemmetti che è quella di sabotare le municipalizzate per privatizzarne la parte più appetitosa.

    C’è un boccone per i privati che riguarda le farmacie comunali, gestite dalla società Farmacap, a cui non vengono fatti i trasferimenti necessari.

    Su Ama, la sindaca può smentire quello che vuole, ma quando un’amministrazione arriva a cambiare cinque cda in tre anni, è più che un sospetto ritenere che si voglia andare verso la liquidazione. C’è la volontà di passare la gestione dei rifiuti ad Acea, dove ci sono soci privati molto potenti.

    Allarme sanitario e igienico sulla questione rifiuti, dimissioni del cda di Ama, il quinto vertice che salta in tre anni: voi siete all’opposizione ma in tutto questo la raccolta di firme per le dimissioni della Raggi la fa la Lega di Salvini. 

    Noi quello che dobbiamo dire lo diciamo in consiglio comunale e in giro per la città. Come davanti a Roma metropolitane.

    Salvini fa propaganda, non ha le carte in regola per chiedere nulla, la Lega è quella di Roma ladrona, che in parlamento boicotta ogni iniziativa di sostegno alla capitale, che nega le specificità della capitale. Salvini a Roma è amico dei palazzinari e interpreta la restaurazione, il dominio dei soliti interessi forti che hanno massacrato questa città con le giunte che c’erano prima della Raggi.

    Stefano Fassina, a margine di questa intervista ha anche commentato le ultime polemiche tra il premier Giuseppe Conte e il leader di Italia Viva: “Meglio elezioni che la guerriglia liberista renziana”, ha detto il deputato di LeU.

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