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    La “spazzacorrotti” non si applica in Sicilia, Faraone (Pd) a TPI: “Il ministro Bonafede ci deve delle spiegazioni”

    Davide Faraone, segretario Pd in Sicilia. Credit: ANSA/ANGELO CARCONI
    Di Maria Elena Gottarelli
    Pubblicato il 10 Apr. 2019 alle 11:45 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 03:00

    La norma “spazzacorrotti”, che obbliga tutti i candidati alle amministrative a pubblicare online il loro curriculum vitae e il certificato penale, non è in vigore in Sicilia.

    Approvata dal Parlamento lo scorso dicembre e pubblicata in Gazzetta Ufficiale a gennaio, la “spazzacorrotti” rientra nella legge Anticorruzione voluta dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede (M5S). Ma, perché sia applicabile alla Sicilia, Regione ad autonomia speciale, è necessario che sia recepita espressamente dall’Assemblea regionale di Palermo. E questo atto non è mai stato adottato.

    Di fronte a questo mancato recepimento il primo a reagire è stato il  leader siciliano del Pd, Davide Faraone. Martedì 9 aprile Faraone ha denunciato via Twitter questa “ennesima follia tutta siciliana”.

    La “spazzacorrotti” non passa in Sicilia: “Responsabilità duplice”

    Contattato telefonicamente da TPI, il segretario regionale Pd denuncia il silenzio del Movimento 5 Stelle ma anche l’immobilismo dei responsabili regionali siciliani.

    “In questa vicenda la responsabilità è duplice”, afferma Faraone. “Innanzitutto ritengo colpevoli le forze politiche che sono rimaste in silenzio, primo fra tutti il Movimento 5 Stelle, che è il primo gruppo parlamentare e non ha nemmeno posto il problema. Vi è poi la responsabilità degli enti regionali siciliani che non hanno applicato il recepimento della legge”.

    Dal momento che l’autonomia speciale di cui gode la Sicilia è una norma costituzionale, per essere applicabile al di là dello stretto di Messina la “spazzacorrotti” avrebbe dovuto essere recepita dall’Ars (Assemblea Regionale Siciliana), cosa che non è avvenuta.

    “Al momento dall’approvazione parlamentare, la norma non aveva tuttavia nemmeno necessità di recepimento”, continua Faraone. “Il ministro della Giustizia dovrebbe spiegare a tutti i siciliani per quale recondito motivo la legge non è stata applicata in Sicilia”.

    Faraone assicura a TPI che il suo partito farà il possibile per garantire l’applicazione della norma alle elezioni successive a quelle del 28 aprile. “Nel frattempo, mi impegnerò personalmente per fare in modo che i candidati di queste amministrative si comportino come se la ‘spazzacorrotti’ fosse in vigore”, conclude il segretario Pd.

    Attualmente in Sicilia 16 dei 70 deputati regionali dell’Ars risultano indagati per diversi crimini, oltre a 4 assessori regionali su 11.

    Norma “spazzacorrotti”: candidati alle amministrative obbligati a pubblicare cv e certificato penale. Ma non in Sicilia
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