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    Parla la smemorata di Vigevano che dice di essere Julia Roberts: è straniera e risponde alle domande della polizia

    Di Carmelo Leo
    Pubblicato il 29 Set. 2020 alle 13:06 Aggiornato il 29 Set. 2020 alle 13:06

    Parla la smemorata di Vigevano che dice di essere Julia Roberts: è straniera

    Da luglio scorso è diventata famosa in Italia con la definizione di “smemorata di Vigevano“: nella cittadina lombarda, infatti, si era presentata al pronto soccorso senza documenti e apparentemente senza memoria, sostenendo di essere l’attrice Julia Roberts. Dopo tre mesi amnesia totale, la donna – di 40 anni – sembra stia iniziando a recuperare la memoria: ha iniziato a parlare, seppur con molta difficoltà, e a rispondere alle domande della polizia. I medici dell’ospedale San Matteo di Pavia, dove è ricoverata nel reparto di psichiatria, e gli agenti che l’hanno interrogata hanno capito solo che è straniera. Ma ancora è buio pesto sull’identità della smemorata di Vigevano: gli investigatori sperano comunque di riuscire in tempi brevi, con la sua collaborazione, a ricostruire la sua storia.

    A dare la notizia di questo sviluppo nel processo di recupero della memoria della donna è il quotidiano La provincia Pavese“. Secondo quanto trapela, la donna conosce perfettamente l’italiano, ma non è originaria del nostro Paese. E’ stata trovata ai primi di luglio, ubriaca e senza documenti, alla stazione di Mortara. Dal momento che molestava alcuni passanti, alcuni agenti l’hanno accompagnata al pronto soccorso, dove ha detto ai medici di essere Julia Roberts, la popolare attrice di Notting Hill Pretty Woman. Qui è stata ricoverata con l’annotazione N.N. sulla cartella clinica.

    La sua situazione sembrava essere migliorata, visto che era stata addirittura dimessa. Ma la smemorata di Vigevano ha preferito vivere per qualche tempo nella sala d’aspetto dell’ospedale, dove veniva aiutata da medici, infermieri e altri pazienti e procurandosi il cibo attraverso i distributori della struttura. Ai primi di settembre è stata portata al San Matteo, dove – pare – sta lentamente recuperando la memoria. Ciò che è certo è che in tutti questi mesi, nessuno ha chiesto informazioni su di lei.

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