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    Quando vi diranno “prima gli italiani”, raccontate la storia del sindaco leghista e dei 120mila euro ai terremotati spariti

    Di Giulio Cavalli
    Pubblicato il 6 Lug. 2019 alle 21:14 Aggiornato il 11 Lug. 2019 alle 13:06

    Sindaco leghista soldi terremotati | Se vi capita a tiro qualcuno che in questa guerra di penultimi contro gli ultimi tira fuori la solita storiella del prima gli italiani e del “e allora i nostri terremotati?” raccontategli la vicenda del senatore della Lega Giuliano Pazzaglini, ex sindaco di Visso, e della chiusura di indagine nei suoi confronti in cui la procura di Macerata lo accusa di avere fatto sparire 120mila euro di donazioni per i terremotati che sono finiti su conti correnti privati. Il senatore leghista è indagato per peculato, abuso d’ufficio e truffa alla faccia di una legalità declamata e ostentata dal capitano Salvini ma evidentemente poco praticata dai suoi compagni di partito.

    I fatti risalgono al 2017, quando Pazzaglini era ancora sindaco del paese terremotato e secondo la Guardia di Finanza proprio in quel periodo dai conti del comune mancherebbero diverse piccole donazioni e una di ben 90.000 euro da parte di Emilbanca.

    Il peculato riguarderebbe una somma di circa 10.000 euro (già sequestrati dalla Guardia di Finanza sei mesi fa) mentre i sei casi di abuso d’ufficio sarebbero riconducibili alla richiesta di Pazzaglini di versare i soldi sui conti corrente di due società: la Sibil Iniziative dell’ex presidente della Croce Rossa di Visso Giovanni Casoni e la Sibil Project, comproprietà del senatore leghista e ancora di Casoni. L’accusa di truffa invece riguarderebbe un assegno di 2.000 euro girato a Loredana Remigi (compagna di Casoni e consigliere comunale di opposizione in un altro paese terremotato in provincia di Macerata, Castelsantangelo sul Nera).

    Il senatore leghista ostenta sicurezza convinto che le carte porteranno a un’archiviazione o a un’assoluzione e si difende dicendo di avere agito “in buonafede” (ma va?) e per il bene del suo paese (ma va?).

    Ecco, quando vi dicono “prima gli italiani” ricordategli che sarebbe curioso sapere cosa ne pensi il ministro dell’interno delle accuse al suo senatore, visto che ci siete fate anche a un cenno al fatto che le nostre tasse servono proprio per affrontare le emergenze nazionali. Anzi, tanto per non annegare nelle fake news, fategli presente che la polemica sulla sparizione degli oltre trenta milioni di euro raccolti con sms solidali si è rivelata una notizia assolutamente infondata (come tante altre) che è servita solo per spargere un po’ di fango in giro. E, se serve, fate notare che sono quelli al governo che governano il Paese, sono loro che ora hanno tutti gli strumenti a disposizione per risolvere la questione. No?

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