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    La Sicilia prima in Italia per indice di contagio, Orlando: “Pronti a chiudere”

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 14 Ago. 2020 alle 09:24 Aggiornato il 14 Ago. 2020 alle 10:07

    Coronavirus, aumentano i contagi in Sicilia

    Aumentano i casi di Coronavirus in Sicilia, che ieri, giovedì 13 agosto, è risultata la quarta Regione in Italia per numero di contagi, con focolai nati a Catania e Ragusa da cittadini rientrati dalla Grecia, da Malta o dalla Spagna. Sono 42 le persone risultati positive ieri, e il bilancio potrebbe continuare ad aumentare se governo nazionale e regionale non trovano un accordo sulle ordinanze, che per ora prevedono regole diverse sui controlli.

    Intanto, il ministero della Salute ha segnalato che durante l’ultima settimana la Sicilia è stata la Regione con il più alto indice di contagio in Italia, pari a 1,40: sei i pazienti in terapia intensiva, poco meno della Lombardia. E il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, si dice pronto a chiudere: “Non possiamo nascondere la preoccupazione per l’aumento dei casi di Covid- 19 in Sicilia, così come in diverse zone del Paese e d’Europa di fronte al rischio di nuovi lutti, le autorità stanno facendo quanto necessario per limitare i contagi ma ancora una volta è essenziale il rispetto delle norme di prevenzione più basilari a partire dall’indossare la mascherina ed evitare gli assembramenti. Di fronte a ulteriori contagi vi sarebbe la necessità di nuove chiusure e blocchi devastanti per la nostra economia”, ha dichiarato il primo cittadino a Repubblica.

    Ma è caos sulle ordinanze: se il presidente di Regione, Nello Musumeci, ne ha firmata una che prevede la quarantena di 14 giorni per chi arriva da Spagna, Grecia e Malta (da cui giungono ogni giorno 1000 persone con due aliscafi che sbarcano a Pozzallo), tampone per i siciliani che rientrano da questi Paesi e l’iscrizione a un’app di tracciamento per i turisti, il governo nazionale ne ha emanata un’altra che prevede tamponi obbligatori per chi rientra dalle stesse mete, con l’aggiunta della Croazia, ma non la quarantena. In questa confusione, nella giornata di ieri, i controlli sono stati pressoché nulli.

    Ma l’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza ha assicurato. “Ci stiamo confrontando continuamente con Roma: noi al momento manteniamo la nostra ordinanza che prevede la quarantena per i siciliani di rientro e il solo tracciamento per i turisti che arrivano da questi paesi. Faremo una piccola correzione per aggiungere anche la Croazia. Comunque, ripeto, anche dal ministero ci dicono che possiamo agire come previsto: l’ordinanza del presidente Musumeci, prevedendo la quarantena per i siciliani di rientro, è più stringente di quella nazionale. E i turisti saranno contattati dalle nostre unità operative mediche attraverso l’app e quindi monitorati”.

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