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    Migranti, Sea Watch 3 è libera di tornare in mare: “Vinto il ricorso: la giustizia trionfa sul decreto sicurezza”

    Dopo più di cinque mesi bloccata in porto a Licata, la nave umanitaria potrà tornare a effettuare operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 19 Dic. 2019 alle 16:21 Aggiornato il 19 Dic. 2019 alle 16:58

    Sea Watch 3 torna libera dopo il ricorso

    “Sea Watch ha vinto l’appello al Tribunale Civile di Palermo: la SeaWatch3 è libera! Dopo più di cinque mesi bloccati in porto a Licata, ci stiamo preparando per tornare in mare. La giustizia trionfa sul (ex) decreto sicurezza”, lo scrive su Twitter lo staff della Ong, la cui nave era stata sequestrata a Lampedusa a luglio 2019 dopo l’ingresso senza autorizzazione nel porto siciliano voluto dalla capitana Carola Rackete.

    La 31enne tedesca aveva forzato il blocco imposto dal Viminale per garantire l’approdo ai 41 migranti salvati nelle acque territoriali di fronte alla Libia il 12 giugno 2019, che attendevano un porto di sbarco da oltre 15 giorni.

    Già a settembre la Procura di Agrigento aveva restituito alla Ong la nave umanitaria, ma questa era rimasta sotto sequestro amministrativo, e cioè impossibilitata a tornare in mare.

    Per la procura Sea Watch 3 era “recidiva” per essere entrata in porto e aver ancorato in acque territoriali, il che costituiva un reato secondo l’interpretazione del decreto sicurezza bis voluto da Salvini e passato alla Camera da pochi giorni.

    Adesso la nave umanitaria della Ong tedesca potrà tornare a effettuare operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo, dove sempre più migranti perdono la vita nel tentativo di fuggire dalla Libia e raggiungere l’Europa, in assenza di navi umanitarie.

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