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    Sea Watch 3 chiede l’intervento della Corte di Strasburgo

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 24 Giu. 2019 alle 11:20 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:34

    Sea Watch 3 Corte Strasburgo | La Sea Watch, ferma dal 12 giugno fuori dalle acque italiane, chiede l’intervento della Corte di Strasburgo. La Ong tedesca si è rivolta alla Corte europea dei diritti dell’uomo per far sì che vengano chieste “misure provvisorie” al governo italiano.

    L’obiettivo è quello di sbloccare l’empasse e far sbarcare i migranti a bordo della nave.

    La portavoce della Ong Giorgia Linardi ha specificato successivamente che la richiesta è stata fatta dai singoli individui presenti a bordo.

    A rendere nota la richiesta di Sea Watch era stata la stessa Corte di Strasburgo, che adesso attende risposte sia dalla Sea Watch che dal governo italiano, entro oggi pomeriggio.

    La Corte ha il potere di chiedere all’Italia di adottare “misure urgenti” e che “servono ad impedire serie e irrimediabili violazioni dei diritti umani”.

    Sono di qualche ora fa le parole di Matteo Salvini, che si era scagliato contro il governo olandese. “Ho scritto personalmente al mio collega ministro olandese: sono incredulo perché si stanno disinteressando di una nave con la loro bandiera, peraltro usata da una Ong tedesca, che da ormai undici giorni galleggia in mezzo al mare. Riterremo il governo olandese, e l’Unione Europea assente e lontana come sempre, responsabili di qualunque cosa accadrà alle donne e agli uomini a bordo della SeaWatch”, ha detto Salvini.

    Se la Sea Watch cercherà di forzare il blocco, dichiarando lo stato di emergenza, e si dirigerà al porto di Lampedusa, la capitana, Carola Rackete, andrà incontro a una multa fino a 50mila euro e al sequestro della nave, così come previsto dal decreto sicurezza bis.

    Intanto, sta diventando virale in queste ore l’immagine della rotta della Sea Watch, che vaga nei pressi di Lampedusa, senza poter sbarcare:

    Sea Watch | L’appello della Commissione Ue agli Stati membri

    Dalla Commissione Ue intanto è arrivato un appello agli Stati membri per trovare “una soluzione per le persone che sono rimaste a bordo della Sea Watch.

    Caro Pd, dì qualcosa di sinistra: Sea Watch è bloccata in mezzo al mare e tu taci

    “Pur apprezzando il fatto che l’Italia abbia proceduto all’evacuazione di un numero di persone dalla Sea Watch 3 per ragioni mediche”, la Commissione Ue fa appello “agli Stati membri” per trovare “una soluzione per le persone che sono rimaste a bordo”, sono state le parole di una portavoce, parlando di “imperativo umanitario” e ribadendo che l’esecutivo comunitario “continuerà a fare tutto il possibile, nell’ambito delle nostre competenze, per sostenere e coordinare eventuali sforzi di solidarietà”.

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