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    Ucraina, Bianchi: “Nelle scuole servono risorse per personale specializzato nell’accoglienza profughi”

    Di Almerico Bartoli
    Pubblicato il 21 Apr. 2022 alle 12:10

    Sono 16.045 i ragazzi in arrivo dall’Ucraina e validati sulle loro conoscenze che verranno inseriti nelle scuole italiane, secondo i dati aggiornati e annunciati ieri dal ministro per l’Istruzione Patrizio Bianchi. Intervenendo a un’audizione presso la Commissione parlamentare per l’infanzia, il ministro ha però fatto sapere che “le risorse per l’accoglienza nelle scuole dei bambini provenienti dal’Ucraina non sono allocate in funzione dei bisogni”. Bianchi ha inoltre sottolineato che dopo l’uso massiccio del personale Covid – che da settembre non sarà più presente – adesso serve “personale straordinario con competenze particolari”.

    “Da qui a fine anno questo dovrebbe essere un dato stabilizzato. A settembre contiamo di averne sui 30mila”, ha aggiunto. “Circa 7000 sono bambini di scuola primaria, oltre 3000 dell’infanzia, quasi 4000 di scuola media, oltre 1000 di secondaria di secondo grado. Il 90% dei bambini dunque è fra i 3 e i 13 anni. Assumiamo che i bambini più piccoli vengano tenuti presso le famiglie; i più grandi in parte non vanno a scuola, perché in Ucraina l’obbligo termina a 14 anni”. Questi i numeri dei bambini e degli adolescenti in arrivo dalla zona di conflitto a favore dei quali, ha spiegato il ministro, bisognerà adottare iniziative sulle strategie da poter avviare.

    “Siamo in dialogo costante con le autorità ucraine, ma è chiaro che le nostre scuole hanno fatto uno sforzo eccezionale di accoglienza,” ha proseguito il ministro. “Si tenga conto che questi ragazzi usano un altro alfabeto. Abbiamo dovuto reinventare la didattica di aula. Stiamo affrontando questa fase con l’uso massiccio del personale Covid, che non avremo più in settembre. Abbiamo un problema di personale, ma non possiamo pensare di affrontare una crisi di questo tipo sempre facendo leva sull’entusiasmo degli insegnanti. Se la crisi ucraina perdura, la scuola italiana ha bisogno di risorse”, ha sottolineato. “Nella nuova legge di bilancio bisogna mettere più risorse per la scuola – ha ribadito il Ministro –  lo dico in maniera chiara. A settembre non ci sarà più il personale Covid con il quale abbiamo finora affrontato l’emergenza Ucraina. Serve personale mirato”.

    Alcune onlus e associazioni, tra cui Save the Children, Unicef, e Tuttoscuola, si sono già mosse per attivare dei webinar gratuiti. Un’altra ipotesi al vaglio del ministero sono le scuole estive, volte a organizzare attività per rafforzare l’inclusione degli alunni ucraini sia sul fronte della socializzazione che su quello dell’assistenza linguistica, per la quale il ministro Bianchi ha già predisposto un milione di euro.

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