Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Cronaca
  • Home » Cronaca

    Nuoro, scartata al colloquio di lavoro perché è nera: “Potresti disturbare la serenità degli ospiti”

    A denunciare l'accaduto è stato il marito della donna

    Di Maria Teresa Camarda
    Pubblicato il 23 Set. 2019 alle 15:17 Aggiornato il 23 Set. 2019 alle 15:51

    Scartata al colloquio perché è nera

    Una donna è stata scartata a un colloquio di lavoro a Nuoro perché di pelle nera. “Mi hanno detto che non avrebbero mai accettato una donna di colore perché avrebbe potuto disturbare la serenità degli ospiti”, racconta la donna. “Non riesco a descriverlo: è un dolore e un dispiacere molto grande”, ha aggiunto.

    L’episodio, raccontato dal quotidiano Nuova Sardegna, è accaduto a una giovane cameriera senegalese, residente da tempo in città e sposata con un impiegato comunale. “Non è la prima volta che mi succede di essere discriminata. A Nuoro sono stata accolta come una figlia ma non nascondo il fatto che mi è spesso capitato, sopratutto nei paesi limitrofi, di non poter lavorare per via della mia pelle”.

    A denunciare l’accaduto è stato il marito della donna, Mariano Mura, con un post su Facebook. “Sono coniugato con una meravigliosa ragazza di colore appena stata oggetto di una gravissima discriminazione razziale”, ha scritto.

    “Contattata da una amica per un lavoro da cameriera in un matrimonio si è presentata insieme ad altre 49 ragazze dal colore neutro. La professionalità della donna selezionatrice, molto attenta ai particolari, ha fatto in modo che percepisse la pericolosità del diverso ritenendo che la cosa avrebbe potuto turbare la sensibilità degli invitati”, prosegue il marito.

    “Cara Signora – è l’attacco del marito – avrei voluto che fossero gli stessi festeggiati ad esprimersi. Lei si è arrogata un diritto che non le appartiene”. E poi difende la moglie: è una donna “che non ha mai perso la fiducia nei suoi simili a prescindere dal colore della pelle”.

    “Mia moglie ha vissuto per anni a Milano, un episodio così grave non le era mai capitato”, osserva Mura. “Adesso dovrò valutare, insieme a lei, se andare per vie legali, ho già ricevuto la solidarietà e la disponibilità a seguire il caso da parte di più di un avvocato”, ha detto Mariano Mura.

    “Alzati, neg*a di me**a”: cronaca di un caso di razzismo su un treno Frecciabianca (di Lorenzo Tosa)
    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version