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    Roma, muore a 27 anni dopo un intervento di routine. La famiglia: “Curata con fermenti lattici”

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 30 Giu. 2021 alle 08:55

    Se ne è andata a soli 27 anni Maria Grazia Di Domenico, dopo un intervento ginecologico di routine. Un’operazione all’utero a causa di un papilloma, una sorta di raschiamento, che richiede normalmente appena 15-20 minuti, e il rientro a casa nel giro di un giorno. E invece purtroppo la giovane a casa non c’è più tornata, morta sul tavolo operatorio di una prestigiosa clinica di Roma, la casa di cura Santa Famiglia in via dei Gracchi, tra le più gettonate per quanto riguarda la ginecologia.

    Qualcosa però deve essere andato storto e Maria Grazia Di Domenico, 27 anni, salernitana trapiantata a Roma, volontaria animalista e consulente software presso un’azienda leader del settore, non ce l’ha fatta. La ragazza era arrivata nella nota clinica lo scorso 17 maggio per un intervento di conizzazione cervicale dell’utero. Trasferita all’ospedale San Pietro e poi al policlinico Gemelli, la giovane è deceduta un mese fa. La procura di Roma sul caso ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, cercando di far luce su quanto accaduto nella clinica e di accertare eventuali responsabilità. Cosa ha ucciso Maria Grazia, che il prossimo 11 settembre si sarebbe dovuta sposare?

    Secondo quanto riferiscono i familiari, la giovane avrebbe iniziato a sentirsi male subito dopo l’operazione. Fortissimi dolori all’addome e vomito che hanno spinto i medici a trattenerla in osservazione, senza però – stando a quanto riferito dai parenti – allarmarsi: “I sanitari rassicuravano i familiari circa le condizioni fisiche – spiegano gli avvocati della famiglia – ipotizzando come possibili cause dei dolori una possibile allergia all’antibiotico o a una banale influenza intestinale. Le hanno prescritto quindi dei fermenti lattici”.

    Dopo tre giorni di dolori acuti, quando è salita la febbre, la giovane è stata trasferita d’urgenza presso l’ospedale San Pietro di Roma, dove le è stato riscontrato addome acuto per sospetta lesione uterina. Vista la gravità del quadro clinico, caratterizzato da shock settico e addome acuto da peritonite, la 27enne è stata immediatamente sottoposta a un intervento chirurgico, che non ha però dato i risultati sperati: l’infezione era ormai troppo estesa, e dopo l’ennesimo trasferimento al Policlinico Gemelli Maria Grazia è entrata in coma ed è morta. Secondo i primi accertamenti, Maria Grazia nel corso dell’intervento chirurgico iniziale avrebbe subito una perforazione dell’utero e presumibilmente anche dell’intestino, che ha portato prima alla peritonite e poi alla setticemia che le è stata fatale.

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