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    A Roma il funerale finisce in rissa: i parenti litigano per l’eredità

    Di Maria Elena Marsico
    Pubblicato il 31 Dic. 2021 alle 12:19

    Si erano riuniti per dare l’ultimo saluto a Maria Teresa Rizzo, una signora di 80 anni morta per una malattia. Diciannove in tutto i parenti presenti al funerale dell’anziana nella chiesa di Santa Maria Liberatrice nel quartiere Testaccio a Roma. Soltanto i più stretti, nel rispetto delle norme anti covid. Le lacrime e le preghiere però hanno preceduto una maxirissa tra i familiari al termine della funzione religiosa, come raccontato dal Messaggero.

    Mentre la bara era prossima a lasciare il piazzale, con le corone di fiori già disposte nel carro funebre, si è sentito urlare: “La casa spetta a me, è mia non ti devo niente”. Fratelli, zii e cugine della signora Rizzo hanno iniziato a insultarsi e a spintonarsi rivendicando l’eredità e la proprietà di un immobile.

    A un certo punto le donne hanno cercato riparo in chiesa, correndo verso il cancello chiuso della sagrestia: “Aprite, aprite che qui si ammazzano”, hanno detto mentre tra gli uomini volavano pugni e insulti. Nel frattempo, i balconi che si affacciavano sulla piazza si erano popolati di persone. Tutti hanno assistito increduli alla rissa, fino a quando non sono intervenute le forze dell’ordine dopo le segnalazioni ricevute.

    Nonostante, però, l’arrivo di polizia e carabinieri la rissa per l’eredità non si è placata. “Ho visto uno di loro che sferrava pugni proprio davanti al poliziotto, non si fermava più”, ha raccontato al Messaggero un commerciante della zona. Oltre alle forze dell’ordine, poi, è stata chiamata anche un’ambulanza. La sorella più grande della signora Rizzo ha, infatti, accusato un malore per la paura. All’arrivo del 118 era seduta su una sedia, dietro il cancello della chiesa: “Ho soccorso per primo la signora perché ha avuto un mancamento. Era agitata e spaventata. Ma il cancello l’ho richiuso subito perché la situazione al limite”, ha detto il sagrestano.

    La pace – augurata dai sacerdoti al termine delle messe – è tornata quando le famiglie sono state allontanate per diversi metri.“Sono episodi che non sono giustificabili. Era stato appena celebrato un funerale, sono molto mortificato” ha detto il parroco di Santa Maria Liberatrice, don Maurizio Spreafico, che ha aggiunto: “Tutto ciò con il Natale appena trascorso. Un’occasione per le famiglie di ritrovarsi e appianare i vecchi rancori”.

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