Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Cronaca
  • Home » Cronaca

    “Un pastore nella vigna del Signore”: addio a Joseph Ratzinger, Papa Benedetto XVI

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 31 Dic. 2022 alle 13:34

    La sua decisione, nel febbraio del 2013, fece piombare la Chiesa cattolica nel caos vista l’unicità di quello che stava succedendo: Joseph Ratzinger, Papa Benedetto XVI, l’11 febbraio 2013 durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto e di altri tre beati annunciò la sua volontà di rinunciare al ministero petrino, ritirandosi a vita privata.

    Fu l’ottavo Pontefice a farlo, se si considerano i casi di Clemente I, Ponziano, Silverio, Benedetto IX, Gregorio VI, Celestino V e Gregorio XII, di cui si hanno fonti storiche certe, ma erano 598 anni che ciò non accadeva.

    Monsignor Georg Gaenswein affermò alla tv tedesca che quelle dimissioni furono una decisione “lunga, ben pregata e sofferta, di cui non si è mai pentito”.

    Dopo di lui fu eletto l’attuale Papa, Jorge Mario Bergoglio, che scelse il nome di Francesco. Si definì “un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore”, nel suo primo discorso dal balcone di piazza San Pietro.

    “Ho voluto chiamarmi Benedetto XVI per riallacciarmi idealmente al venerato pontefice Benedetto XV, che ha guidato la Chiesa in un periodo travagliato a causa del primo conflitto mondiale”, la spiegazione che fornì circa la scelta del suo nome.

    “Fu coraggioso e autentico profeta di pace e si adoperò con strenuo coraggio dapprima per evitare il dramma della guerra e poi per limitarne le conseguenze nefaste” dichiarò pochi giorni dopo la sua elezione, avvenuta il 19 aprile 2005.

    Ratzinger è stato il primo Papa a chiedere esplicitamente scusa alle vittime di abusi da parte di ecclesiastici e ad incontrare più volte le vittime. Diede il via a una vera e propria rivoluzione in termini di trasparenza sul tema, facendone una priorità del suo pontificato, al punto che nel marzo 2005, meno di un mese prima dell’elezione al soglio petrino, denunciò durante la processione del Venerdì Santo, la piaga della pedofilia nella Chiesa.

    Nel corso del suo pontificato ha viaggiato in 21 paesi di tutti i continenti, presiedendo, inoltre, cinque concistori. In quasi otto anni da Papa ha redatto tre encicliche: ‘Deus caritas est’ (2005), ‘Spe Salvi’ (2007), ‘Caritas in veritate’ (2009).

    Negli ultimi anni Ratzinger ha avuto diversi problemi di salute, che lo hanno condotto alla morte anche causa dell’età avanzata. Prima di morire nel 2020, suo fratello George rivelò che il Papa emerito era affetto da una sorta di paralisi che lo costringeva “a ricorrere alla sedia a rotelle”.

    Pochi mesi dopo, invece, la stampa tedesca parlò di una grave infezione al viso, indiscrezione parzialmente confermata ma al tempo stesso ridimensionata dal suo segretario particolare Georg Gänswein.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version