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    Entrano senza mascherina, maxi rissa alla Coop di Crema: “Immagini spaventose” | VIDEO

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 28 Set. 2020 alle 15:26

     

    Una maxi rissa è scoppiata ieri presso la Coop di Crema, all’interno del centro commerciale Gran Rondò. A innescare la rissa, secondo la stampa locale, il rifiuto di due uomini di indossare la mascherina, che è invece obbligatoria nei luoghi chiusi come previsto dalla normativa per la prevenzione del contagio da Covid-19.

    Al richiamo di uno degli addetti alla vigilanza i due avrebbero reagito con molta violenza, come mostrano alcuni video pubblicati sui social network. “Il video che abbiamo ricevuto dai lavoratori è spaventoso”, denuncia Francesco Iacovone, sindacalista Cobas nazionale. Le immagini mostrano due uomini che lanciano cestini del supermercato e colpiscono con pugni le persone che cercano di bloccarli. È poi intervenuta una pattuglia della Polizia per bloccarli.

    Secondo quanto riporta Repubblica Milano, uno dei due è poi rientrato qualche minuto più tardi con un cric per auto nascosto tra i vestiti per colpire l’addetto alla vigilanza, ma è stato bloccato dalla polizia arrivata nel frattempo. I due sono stati denunciati.

    “Questo è quanto accade nei luoghi del commercio tutti i giorni e milioni di lavoratori restano esposti al rischio di contagio e alla possibilità di aggressione da parte dei negazionisti della pandemia”, prosegue Iacovone. “Non c’è più tempo: le segnalazioni dei lavoratori hanno frequenza ormai quotidiana e il rischio di contagio, sommato a quello di aggressione, devono essere contenuti dalle istituzioni di questo Paese”.

    “La retorica degli eroi, quelli in prima linea durante il lockdown, non serve per lavorare in serenità, servono invece contingentamenti agli ingressi, mascherine e controlli stringenti”, aggiunge il rappresentante Cobas. “Oltre alla crisi sanitaria siamo di fronte a un vero e proprio problema di ordine pubblico che deve essere affrontato con vigore dal Governo, attraverso i Ministri competenti e i Prefetti”, conclude.

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