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    Rifiuti, la soluzione di Beppe Grillo per Roma: la combustione senza fiamma

    Di Anton Filippo Ferrari
    Pubblicato il 26 Giu. 2022 alle 18:00 Aggiornato il 26 Giu. 2022 alle 18:02

    Trattare i rifiuti romani tramite combustione senza fiamma. E’ la proposta che Beppe Grillo, fondatore del Movimento 5 Stelle, ha lanciato nelle scorse ore tramite il suo profilo Twitter. Un’idea messa sul tavolo per dire no al termovalorizzatore fortemente voluto dal sindaco Roberto Gualtieri, appoggiato dal Pd romano, con i calendiani che in questo frangente garantiscono un supporto più coeso e genuino, pur essendo opposizione. “L’economia circolare recupera materiali utili – scrive Grillo – ma rimangono dei residui e poi i residui dei residui e alla fine non ci fai più nulla di utile. Quindi sono destinati alla discarica a terra. La tecnologia senza fiamma può chiudere i cicli di recupero con operazioni a bassissimo impatto ambientale”.

    Secondo il comico e leader politico genovese “la ‘senza fiamma’ trasforma ad altissima efficienza e lo fa con un solo passaggio facendo diventare uno scarto senza utilità in un prodotto, come per esempio delle perle vetrose che si possono usare per i pannelli isolanti nell’edilizia o abrasivi per l’industria, CO2 per usi commerciali e in futuro per usi come materiale di trasporto di idrogeno e ancora acqua pura per usi industriali e irrigui, ma anche tanta energia elettrica”. Inoltre Grillo si sofferma sui costi che questo tipo di tecnologia avrebbe: “Si potrebbe pensare costi una fortuna fare tutte queste meraviglie – ironizza – ma non è così, è l’opposto. Per una città come Roma, immaginando moduli da 180.000 tonnellate di scarto inutile, significherebbe spendere largamente al di sotto di quanto si farebbe con l’inceneritore. Parliamo di circa 50 euro a tonnellate, molto molto meno”.

    All’esternazione argomentata di Beppe Grillo ha reagito l’assessora al ciclo dei rifiuti Sabrina Alfonsi: “L’ossicombustione, di cui parla Grillo – replica – è una tecnologia autorizzata solo in via sperimentale per quantità di rifiuti trattati nemmeno lontanamente applicabili a una grande capitale che produce ogni anno centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti indifferenziati. Grillo ammette che per chiudere il ciclo dei rifiuti a Roma servono gli impianti e che gli impianti sono meglio delle discariche e questo è già un passo avanti rispetto al nulla proposto dal M5s nei cinque anni di governo romano. Su come chiudere il ciclo e con quali impianti, ci affidiamo ai tecnici. Con tecnologie sperimentate e con soluzioni più avanzate dal punto di vista ambientale”.

    L’idea di utilizzare impianti a ossicombustione era stata già avanzata durante l’amministrazione Raggi. Nel 2019 l’allora consiglio d’amministrazione di Ama, presieduto da Lorenzo Bagnacani, propose di iniziare la sperimentazione “bocciata dalla giunta – ricordava Andrea Masullo, esponente di Demos ed ex membro del cda completamente rimosso da Raggi proprio tre anni fa -. Se ci avessero fatto continuare, oggi un ossicombustore a Roma sarebbe già in funzione insieme ad altri 13 impianti per il riciclo di materia e la raccolta differenziata sarebbe al 70 per cento”.

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