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    Quirinale, oggi quarto scrutinio: in gioco Casini, Draghi e Belloni. Letta: “Non ci sarà un presidente di destra”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 27 Gen. 2022 alle 09:17 Aggiornato il 27 Gen. 2022 alle 11:43

    Quirinale, oggi quarto scrutinio: in gioco Casini, Draghi e Belloni. Letta: “Non ci sarà un presidente di destra”

    Mario Draghi, Pierferdinando Casini ed Elisabetta Belloni. A poche ore dal quarto scrutinio, in cui si aprono i giochi per l’elezione del prossimo capo dello Stato, sono questi i nomi su cui si starebbero confrontando i due schieramenti.

    “Per ora il centrodestra nella sua interezza ha detto di no a tutte le nostre ipotesi di personalità terze: Mattarella, Draghi, Amato, Casini, Cartabia, Riccardi”, ha detto ieri Enrico Letta all’assemblea dei grandi elettori Pd, in cui si è detto certo che “non ci sarà un presidente di destra”. Bocciature che negli scorsi giorni hanno seguito il no prima alla rosa di tre candidati proposta dal centrodestra (Carlo Nordio, Marcello Pera, Letizia Moratti), poi alla presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati.

    Una candidatura naufragata anche dopo la decisione di Giorgia Meloni di presentare come candidato di bandiera il co-fondatore del suo partito, Guido Crosetto, in grado di attirare quasi il doppio dei voti di Fratelli d’Italia al terzo scrutinio.

    La ricerca di un nome trasversale sarà al centro dell’atteso “conclave” tra i leader, in programma stamattina dopo il vertice del centrodestra. L’incontro tra Enrico Letta, Matteo Salvini, Giuseppe Conte, Roberto Speranza e Matteo Renzi non si è tenuto ieri sera come proposto dal segretario del Partito democratico (“Dobbiamo rinchiuderci in una stanza a pane e acqua finché non si trova una soluzione”), ma avrà una durata ridotta, dato l’inizio delle votazioni alle 11 di mattina.

    Un nome circolato nelle scorse ore è quello dell’ex giudice della Corte costituzionale Sabino Cassese, dopo le voci, smentite nettamente da entrambi gli interessati, di un incontro tra il professore e il segretario della Lega.

    Tra i nomi più gettonati per raggiungere un’intesa trasversale, c’è quello dell’ex presidente della Camera Pierferdinando Casini. Molto apprezzato all’interno del parlamento, il delfino di Arnaldo Forlani sconta la tenace opposizione di una parte del Movimento 5 Stelle, che minaccia di uscire dalla maggioranza nel caso arrivi l’indicazione di votarlo. Anche Lega e Fratelli d’Italia avrebbero frenato sul suo nome, nonostante Salvini non lo abbia mai attaccato apertamente.

    Rimane in pista l’ipotesi Mario Draghi, nonostante la difficoltà di trovare una soluzione anche per il governo. Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, molti danno l’accordo per fatto, con l’intesa per l’agognata ascesa di Draghi al Quirinale e l’insediamento al suo posto a palazzo Chigi di Elisabetta Belloni, attualmente alla guida dell’intelligence come direttrice del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis). Ottimista Giancarlo Giorgetti, a capo della cosiddetta ala “governista” della Lega, il quale è detto sicuro che “andrà tutto bene”.

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