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    Processo Bochicchio, altro rinvio. E ora le parti civili puntano a far riaprire le indagini

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 23 Apr. 2024 alle 14:56 Aggiornato il 23 Apr. 2024 alle 15:12

    Il processo Bochicchio non è ancora chiuso. Anzi. Oggi, martedì 23 aprile, al Tribunale di Roma era in programma l’udienza davanti alla gip Daniela Caramico D’Auria in cui si attendeva la decisione sulla richiesta di archiviazione presentata oltre un anno fa dalla Procura, ma la giudice per le indagini preliminari ha disposto uno slittamento di un mese.

    La gip ha accolto la richiesta di rinvio per legittimo impedimento presentata dall’avvocato Cesare Placanica, che assiste ventitré parti civili tra cui l’allenatore Antonio Conte e il calciatore Stephan El Sharawy.

    La nuova udienza è stata fissata per il 24 maggio. E in quella sede le parti civili – che si oppongono alla richiesta di archiviazione – potrebbero chiedere di acquisire nuovi elementi che renderebbero necessario un supplemento di indagine, riaprendo così di fatto il caso.

    Il processo verte sulla presunta truffa messa in piedi dal broker Massimo Bochicchio, che avrebbe truffato i suoi investitori per oltre 400 milioni di euro.

    Dopo l’uscita di scena del principale indagato, morto in un incidente stradale il 19 giugno 2022, gli indagati rimasti sono tre: il fratello di Bochicchio, Tommaso, e la moglie Arianna Iacomelli sono accusati di riciclaggio, mentre sul socio di sempre del broker, Sebastiano Zampa, pende l’ipotesi di reato di truffa.

    Il pm Alessandro Di Taranto aveva chiesto l’archiviazione oltre un anno fa, ma di rinvio in rinvio il processo non si è ancora chiuso. Nell’udienza del 24 maggio le parti civili potrebbero chiedere di acquisire agli atti nuovi documenti inediti. In particolare, sono emerse alcune importanti novità dal docufilm “Anatomia di un truffatore”, realizzato dal giornalista Salvatore Gulisano e andato in onda la scorsa settimana nel programma de La7 “100 minuti”.

    “Io sul fatto che Zampa non sapesse nulla ho dei dubbi. Le persone che potevano vedere cosa succedeva c’erano. Non ero certo io quella che stava in ufficio”, dice ad esempio a Gulisano la vedova di Bochicchio, Arianna Iacomelli.

    Nel docu-film, inoltre, viene intervistato l’esperto di hedge fund Fabio Caleca, secondo cui “Zampa non poteva non sapere”. Elementi, questi e altri, che secondo le parti civili potrebbero portare la gip a respingere la richiesta di archiviazione e a disporre nuove indagini.

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